Sfregio al tunnel di Roma nord. Nella notte spuntano i murales

Sfregio al tunnel Giovanni XXIII. Una chiusura che ha creato enormi disagi a tutta l’area Roma nord e non solo. Lavori nati male che rischiano di finire peggio. L’emblema del degrado e dell’incuria nella città di Roma al tempo di Virginia Raggi.Cinque milioni di euro dei cittadini romani impegnati per i lavori di manutenzione della galleria più famosa e trafficata della capitale. E anche per mettere i tutor, chissà quante nuove multe in vista. Qualcuno lassù in Campidoglio si starà già sfregando le mani.

Sfregio al tunnel

Sfregio al tunnel e spuntano i murales. I lavori all’inizio dovevano riguardare entrambi i sensi di marcia e durare 150 giorni. Cinque mesi da incubo per commercianti e cittadini. Poi la battaglia del gruppo FDI al municipio 14 e in comune, si raccolgono le firme e il progetto cambia. Si chiude solo la galleria che sale verso Pineta Sacchetti. Per ora. L’altra a scendere verrà sistemata dopo gli europei di calcio. Quindi a luglio. E magicamente i tempi si riducono: da cinque mesi a 45 giorni. Domanda: non ci si poteva pensare prima? O magari rinviare tutti i lavori in estate? Vallo a dire agli scienziati che ci governano in Campidoglio. E ora la beffa. Ieri sera è arrivato anche lo sfregio.

Nessuno controlla

In tutti gli appalti c’è l’obbligo di controllare i lavori. Anche in corso d’opera. Non sappiamo se in questo caso spettasse alle ditte che stanno rifacendo il tunnel Giovanni XXIII o al comune. Ma evidentemente qualcuno non ha fatto il suo dovere. Nemmeno il tempo di rifare l’asfalto e pulire la galleria e appare il primo murales. Chissà chi è stato il fenomeno che ha sentito il bisogno di scrivere sulla parete del tunnel appena pulito. Magari qualcuno dei centri sociali, quei bravi ragazzi figli di famiglie radical chic che la sinistra coccola tanto. Ora il danno è fatto. Si spera solo che le scritte apparse l’altra notte vengano subito rimosse da chi di dovere. Senza chiedere altri soldi ai contribuemti. E magari pagando una bella penale.

Tutor sì telecamere no

Vorremmo anche sapere se esista e sia funzionante un sistema di telecamere a circuito chiuso per controllare la galleria Giovanni XXIII h 24. Perché è assurdo pensare al tutor per fare cassa e non riuscire a fotografare chi comodamente di notte imbratta i muri del traforo. È la solita storia. I cittadini per bene hanno sempre torto, i furbetti vengono premiati. O come minimo la passano liscia. Magari se verranno presi i responsabili, qualcuno gli darà un premio sostenendo che in fondo è arte. Per noi invece chi ha imbrattato dovrebbe essere messo a ripulire. Per scoprire che cosa significano lavoro e fatica. E perché in un Paese civile gli errori si pagano. Purtroppo teniamo che ancora una volta non sarà così. Intanto i cittadini romani imbottigliati nel traffico avranno un murales in più.