Sgombero dell’ex fabbrica della penicillina: alta tensione in via Tiburtina
È in corso lo sgombero dell’ex fabbrica della penicillina in via Tiburtina a Roma. Sul posto le forze dell’ordine, la polizia di Roma capitale e l’Ama. Nell’insediamento abusivo abitavano circa 20 persone che saranno ora identificate. Lo sgombero, che rientra nella linea di azione portata avanti dal prefetto di Roma, Matteo Piantedosi, di contrasto al degrado e ripristino della legalità, è stato deciso nel corso di un comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica. Lo stabilimento era stato già sgomberato in passato ma poi occupato nuovamente.
Nel 2018 con Salvini ministro ci fu un altro sgombero a via Tiburtina
La fabbrica in questione, che sorge tra via Tiburtina e via San Basilio, è la ex Leo: lo sgombero fa seguito a quello del 2018. Allora venne sul posto il ministro dell’Interno, Matteo Salvini. Oggi la fabbrica, che era stata occupata di nuovo, dopo che Salvini aveva lasciato il Viminale, è stata nuovamente liberata. Sul posto anche il personale della sala operativa sociale, che prenderà in carico i senza fissa dimora. Alcune delle persone vengono portate via per venire identificati. Chi ha i documenti in regola può andare via.
Lo fabbrica di pennicilina, era stata inaugurata nel 1950 da Alexander Fleming in persona. Aveva dato lavoro a centinaia di romani per quasi mezzo secolo, fino a venire completamente dismessa alla fine degli anni ’90. La società proprietaria della fabbrica è fallita: l’obiettivo è la bonifica dell’impianto. A causa dei rifiuti tossici presenti all’interno è infatti dannosa e pericolosa per coloro che stanno all’interno e per gli abitanti che vi abitano intorno.