Sicurezza stradale, la città più pericolosa è Roma

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Roma è la città più pericolosa d’Italia in termini di sicurezza stradale . A stabilirlo l’Indicatore di Pericolosità Stradale (IPS), messo a punto dall’International Center for Social Research (ICSR) su commissione di Castigliani Gomme. Questo indicatore analizza il livello di rischio sulle strade italiane considerando il numero di incidenti, i tassi di incidentalità e le spese pro capite per la manutenzione delle infrastrutture stradali.

I dati emersi dal primo report dell’IPS dipingono un quadro allarmante per Roma, che risulta essere la città più pericolosa con un valore di 450,38. La Capitale spende ogni anno circa 405 milioni di euro per la manutenzione delle strade, ma nonostante questo ingente investimento, la situazione del manto stradale continua a essere critica. Inoltre, ogni anno oltre un milione di euro viene destinato ai risarcimenti per gli automobilisti danneggiati dalle buche. Al secondo posto troviamo Milano (IPS = 323,73), poi Genova (IPS = 197,74),

Le buche: una piaga per la sicurezza e i veicoli

“Tra incuria, asfalti troppo sottili e sampietrini posati alla ‘volemose bene’, le buche stradali a Roma sono una vera piaga: la Città Eterna continua a sprofondare”, dichiara Roberto Castigliani, a capo della storica azienda Castigliani Gomme, fondata dal padre nel 1967.

Oltre ai pericoli per la sicurezza dei cittadini, le buche causano danni ingenti ai veicoli, in particolare agli pneumatici. “L’impatto con una buca può provocare deformazioni o lacerazioni negli pneumatici, compromettendo la tenuta di strada e aumentando il rischio di incidenti”, spiega Castigliani, riconosciuto come uno dei maggiori esperti italiani del settore.

Come è stato calcolato l’IPS

L’indicatore di pericolosità stradale 2025 è stato calcolato ponderando i dati sui tassi di incidentalità rilevati dall’Istat nel periodo 2016-2024 (con stime preliminari per il 2024). Nei grandi comuni è stato applicato un correttivo di 2 punti ogni 100 incidenti, e sono stati inclusi i dati sulla spesa pro capite per la manutenzione stradale, ottenuti da Openpolis e Opencivitas/Sogei. Le informazioni sono state raccolte attraverso questionari inviati agli enti pubblici e integrate con fonti ufficiali quali il Ministero dell’Interno, l’Istat, il Miur e l’Agenzia del territorio.

La nascita dell’IPS potrebbe rappresentare un punto di svolta per la sicurezza stradale, fornendo uno strumento utile per monitorare e affrontare il problema in modo più efficace. Tuttavia, resta da vedere se le amministrazioni locali saranno in grado di intervenire in modo concreto per ridurre i pericoli sulle strade italiane.