A Roma sarà Bertolaso. I grillini precipitano nella faida interna

Bertolaso

Alla fine toccherà proprio a Guido Bertolaso. Difficile immaginare altro. Non che per la poltrona di sindaco a Roma non ci siano anche altri nomi importanti e mobilitanti – da Sgarbi a Rampelli alla Colosimo – ma probabilmente peserà sui leader del centrodestra la volontà di fare una campagna elettorale, e il successivo governo, all’insegna della ricostruzione. E oggettivamente, Bertolaso ha su questo le carte in regola. Ma deciderà chi comanda, noi siamo spettatori e batteremo le manine.

Basta comunque il nome a far preoccupare gli aficionados della Raggi. Come il disinteressatissimo assessore alla mobilità, Pietro Calabrese, che ha lasciato su facebook una traccia di sé: “Ricapitolando, Berlusconi Meloni e Salvini è da due anni che ripetono “per Roma serve un volto nuovo, un manager, un profilo di alto spessore”. E poi ritirano fuori dal cilindro il vecchio candidato a sindaco di Salvini Meloni e Berlusconi nel 2016: il manager di elevatissimo spessore Guido Bertolaso”. Invece, a differenza della Raggi, Bertolaso non fu candidato affatto, perché fu lui a fare un passo indietro. E oggi sarebbe una indubbia novità rispetto ad un’amministrazione senz’anima.

Criticano Bertolaso ma hanno la fronda in casa

Farebbero bene, costoro, i grillini, a darsi un’occhiata in casa, perché ogni giorno che passa è il fuoco amico a bombardare il quartier generale in Campidoglio. C’è chi lancia pomposamente “il piano di Roma” e dice testualmente: “Al centro della nostra attività vi sono i temi e le idee, che vanno necessariamente declinati attraverso un percorso aperto a tutti coloro che vorranno contribuire, un percorso che coinvolge e si mette al servizio della città. Solo in un secondo momento prenderà avvio il dibattito sull’individuazione del candidato Sindaco per il Movimento Cinque Stelle, che dovrà mettere al centro l’idea di squadra alternativa a quella dell’uomo solo al comando.

I Cinquestelle che vogliono liberarsi dalla Raggi

Chi parla? Cinque coraggiosi consiglieri comunali dei Cinquestelle, che magari vorrebbero togliere di mezzo la Raggi per allearsi con il Pd. Però carta canta e villan dorme.

Sono Enrico Stefàno, presidente della commissione mobilità. Donatella Iorio, che fino allo scorso agosto è stata Presidente della Commissione Urbanistica, carica dalla quale si è poi dimessa “per motivi personali”. Marco Terranova, già Presidente della Commissione Bilancio. Angelo Sturni, Presidente della Commissione Roma Capitale. E Alessandra Agnello, Presidente della Commissione Lavori pubblici.

Calabrese pensi a loro più che a Guido Bertolaso. Il vostro nuovo sono le vecchie manovre di palazzo.