Sinistra in follia per La Russa e Fontana. Altro che democratici
Il centrodestra in appena due giorni elegge la seconda e la terza carica dello Stato. E la sinistra impazzisce. Certo, al Senato per Ignazio La Russa qualche problema c’è stato. Per la scelta di Forza Italia di uscire dall’Aula (tranne Berlusconi e la Casellati). Ma alla fine, i voti per l’ex vice presidente della Camera sono stati ben 116. Alla prima chiama. Ne bastavano 104, e’ quasi un record. Mentre la scorsa legislatura, si dovette addirittura ricorrere al ballottaggio. E oggi, sullo scranno più alto di Montecitorio è stato eletto Lorenzo Fontana. Due persone che rappresentano una storia profonda di radici, identità, idee ed ideali. Ma che appena elette, hanno ribadito un concetto ovvio ma mai scontato. Che saranno i presidenti di tutti. Così, garantendo il Parlamento, faranno un servizio allo Stato. E difenderanno le istituzioni repubblicane. Eppure, alla sinistra non sta bene. Troppo ex missino La Russa, troppo cattolico tradizionalista Fontana, E allora via con i distinguo e gli insulti. Strano ma non troppo, per un partito erede di chi pochi anni fa, vide un suo Ministro di grazia e giustizia accogliere una terrorista di ritorno da terre lontane, direttamente in aeroporto. Ma si sa, è facile difendere la democrazia. Finché si fa e si dice ciò che ci piace. Quando però la maggioranza degli elettori indica un’altra strada, allora gli eletti sono indegni. E il popolo non è in grado di scegliere. Vecchio vizio massimalista della sinistra, senza dubbio. Ma il senso dello Stato e delle Istituzioni, tanto sbandierato, richiederebbe un approccio ben diverso. Mentre l’invettiva e gli insulti da cortile, non piacciono a nessuno. E fanno pure perdere voti.
Meloni, le Istituzioni vanno rispettate sempre e non solo quando sono espressione della sinistra
E sulla polemica che sta montando sui presidenti neo eletti di Camera e Senato, è intervenuta la presidente del Consiglio in pectore Giorgia Meloni. Che senza giri di parole, come le è congeniale, ha postato il suo pensiero su Facebook. “Agli esponenti di sinistra che stanno rilasciando dichiarazioni irrispettose verso i nuovi presidenti delle Camere, ricordo che le Istituzioni vanno rispettate sempre. E non solo quando sono loro espressione. Aggredirle in questo modo è un’offesa allo Stato e alla volontà popolare”. Chapeau, niente da aggiungere. Il dissenso è sempre libero, ed è il sale della democrazia. Gli striscioni offensivi in Aula e i relativi selfie invece sanno tanto di primo giorno di scuola. E nella furia di demonizzare gli avversari vittoriosi, danneggiano l’Italia. Davvero, non ce lo possiamo permettere.