Soldi e poteri a Roma, arriva la mozione ‘De Vito’ che inchioda la Raggi
Domani arriverà in Aula Giulio Cesare la mozione firmata dal presidente dell’Assemblea capitolina Marcello de Vito e che voteranno anche le opposizioni. Per chiedere al governo nazionale di svegliarsi, e di ricordarsi di Roma. Che fino a prova contraria è la Capitale d’Italia, con uno suo status riconosciuto anche in Costituzione. Ma che quando si va sul concreto chiedendo risorse speciali e nuovi poteri, viene sistematicamente abbandonata. Ultimo in ordine di tempo, lo sgambetto fatto alla Città eterna dal governo rosso giallo guidato dal premier Conte. Che almeno sulla carta dovrebbe essere amico della Raggi, e quindi guardare a Roma con una certa indulgenza. Invece niente, perché la riforma che dovrebbe attribuire nuovi poteri al sindaco della capitale è ancora in alto mare. E nell’immediato, non ci sono neppure nuovi soldi da mettere sul tavolo. Nonostante la stessa sindaca avesse fatto affidamento sul Recovery Fund, almeno per potenziare le infrastrutture e i trasporti e affrontare il tema del decoro urbano.
Totale stanziato zero, tranne qualche spicciolo per un parziale ammodernamento della linea ferroviaria Roma Viterbo. E 150 milioni per il Giubileo del 2025. Tutto qui, mentre le aspettative erano ben altre. Così adesso il Campidoglio tornerà a chiedere una maggiore attenzione al governo (finto?) amico, ma sembra un po’ il gioco delle parti. Perché sembra che di aiutare Roma o la Raggi non interessi quasi a nessuno.
De Vito lancia la mozione ‘salva Roma’, le opposizioni voteranno. Ma è uno schiaffo alla Raggi
La mozione per chiedere nuovi poteri e più soldi per Roma insieme all’apertura di un tavolo istituzionale coinvolgendo tutti i capigruppo delle forze politiche presenti in Campidoglio e l’ufficio di presidenza andrà in Aula domani. E verosimilmente sarà votata all’unanimità o a larghissima maggioranza. Visto che anche le opposizioni sono d’accordo. Quello che non è chiaro invece è il comportamento del M5S, che sembra stia facendo il gioco delle parti. Da un lato infatti il governo ignora la Capitale, e dall’altro gli esponenti grillini in Aula Giulio Cesare chiedono maggiore attenzione al Parlamento, ai ministri e al premier. Ma bisognerebbe ricordargli che a Montecitorio il partito di Beppe Grillo ha ancora (finché non si vota..) una marea gialla su cui contare. E il momento per decidere era adesso, con la legge di Bilancio approvata a fine anno.
Comunque, una mozione in più non guasta. Ma quando arriveranno i soldi del Recovery Fund qualcuno dovrà alzare la manina. E chiedere che Roma venga almeno rispettata. Per la sua storia, e perché rappresenta l’unità di tutta la Nazione.
https://www.romatoday.it/politica/poteri-roma-mozione-consiglio-comunale-roma.html
Ci aveva già pensato Giorgia Meloni
D’altronde a presentare un ordine del giorno approvato dalla Camera dei deputati a larghissima maggioranza ci aveva già pensato la leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni. Che aveva ottenuto il 28 dicembre scorso con 478 voti favorevoli al suo documento un grande successo politico. E che giustamente si è intestata la battaglia a paladina della Capitale. “Il Parlamento e il governo si assumono un impegno solenne per dare alla Città Eterna l’attenzione che attende da troppo tempo – aveva dichiarato la Meloni. Noi continueremo a vigilare e a lavorare in ogni sede affinché si raggiunga questo obiettivo storico nel più breve tempo possibile. Siamo orgogliosi di questo risultato e ogni italiano deve esserlo”.
Adesso la ‘palla’ ripasserà ancora al Consiglio comunale, ma più che votare altri atti occorrerebbe decidere in fretta. Per evitare che tutto si trasformi nell’ennesima manfrina elettorale. Un atto che la sindaca uscente potrà sventolare per chiedere ancora fiducia. Proprio quella che dopo un quinquennio i cittadini romani non sembrano più disposti ad accordarle.