Spagna al voto, i patrioti di Vox puntano molto in alto. Il “tifo” di Meloni
“Spero che Vox abbia un ruolo importante nel prossimo governo, è arrivato il tempo dei patrioti”. In collegamento con Valencia, lo scorso 13 luglio, Giorgia Meloni ha rinnovato così il suo endorsement a Vox, il partito di estrema destra spagnolo fondato e guidato da Santiago Abascal, sottolineando che “insieme siamo parte fondamentale dei conservatori europei, mancano pochi giorni per avere i patrioti al governo in Spagna, è cruciale una alternativa patriottica”.
Lo stretto rapporto di Fratelli d’Italia con Vox
Il presidente del Consiglio nel suo intervento si è detta “molto contenta di contribuire con il mio messaggio alla campagna elettorale” e ha sottolineato “il grande legame che unisce Fratelli d’Italia a Vox”. Un legame testimoniato dai diversi interventi che la leader di Fdi nel suo spagnolo fluente ha fatto in eventi e comizi di Vox, dall’intervento a Madrid nell’ottobre 2021 in cui rilanciò in spagnolo – “Yo soy Giorgia, soy una mujer, soy una madre, soy italiana, soy cristiana” -. Ossia lo slogan che ha segnato la sua ascesa elettorale in Italia. Fino alla partecipazione, nel giugno del 2022, al comizio a Marbella con l’infuocato attaccato alla “lobby Lgbt” e ai “burocrati di Bruxelles”.
Abascal: Meloni ci ha mostrato il cammino
Il legame è sempre stato ribadito da Abascal che, al momento della vittoria elettorale di Fdi lo scorso settembre, si è congratulato con Meloni per “aver mostrato il cammino per un’Europa orgogliosa, libera e di nazioni sovrane, capace di cooperare per la sicurezza e la prosperità di tutti”. Con il padre e prima il nonno esponenti del governo locale della provincia basca, e per questo diverse volte minacciati dall’Eta, Abascal – nato a Bilbao nel 1976 – è entrato in politica giovanissimo, a 23 anni è consigliere del Pp e poi deputato del Parlamento regionale.
Crescita costante per Vox
La frattura con i popolari arriva nel 2013, perché afferma di non riconoscersi più con i principi del partito, che è afflitto da corruzione, debole sulla questione dell’Eta e delle sfide separatiste. L’anno seguente fonda Vox per fare campagna contro le autonomie regionali, argomento che raccoglie consensi soprattutto dopo la vicenda della Catalogna nel 2017. I primi successi elettorali arrivano nel 2018, con 12 seggi nel Parlamento dell’Andalusia, e poi i 24 seggi nelle elezioni politiche del 2019, diventati 52 nelle nuove elezioni ripetute sette mesi dopo.
Abascal punta a dicventare la terza forza della Spagna
Ed ora, a nove anni dalla fondazione del partito, Vox punta a imporsi come terza forza politica del Paese e diventare l’ago della bilancia della possibile formazione di governo di centrodestra, dal momento che il Pp sembra vincente ma senza la maggioranza assoluta. Abascal corre con un programma radicalmente anti-immigrati – espulsione degli illegali, blocco navale per impedire nuovi arrivi – e anti-Islam, con la promessa della chiusura delle moschee “che promuovono l’islam radicale”, per un ingressi di migranti, con lingua e cultura assimilabili alla spagnola.
L’Europa non faccia entrare immigrati musulmani
“L’Europa è minacciata da folle anti-europee che non si vogliono adattare al nostro stile di vita e alle nostre leggi – ha detto Abascal nelle scorse settimane durante le rivolte in Francia – l’Europa non può continuare ad accettare immigrati dai Paesi musulmani”. Poi taglio delle tasse, della spesa pubblica e soprattutto l’abolizione di tutte le leggi in favore dell’identità di genere – definite “leggi totalitarie sull’identità di genere”- contro la violenza nei confronti delle donne – che “criminalizzano gli uomini” – e per la lotta ai cambiamenti climatici, su cui Vox è su posizioni negazioniste.
Vox vuole occuparsi delle cose che interessano veramente il popolo
Insomma, Abascal promette di fare piazza pulita del sanchismo, termine dispregiativo per indicare le politiche del premier socialista, per occuparsi “delle cose che veramente interessano” gli spagnoli. Senza contare il pugno di ferro contro indipendentisti e nazionalisti. Santi – come lo chiamano i suoi – viene descritto come un estroverso, “intenso nei dibattiti e nei comizi perché crede in quello che dice e raggiunge tutti”. Ama la caccia, le armi – gli piace andare in giro con la pistola – e le motociclette, e ha quattro figli.