Sparatoria a Tor Bella, in manette il fratello del boss

Era il 23 ottobre scorso. Quando poco dopo le undici di sera, una Mercedes classe A con a bordo quattro giovani tra i quali una minorenne di appena 14 anni era stata crivellata di colpi a Tor Bella Monaca. In un autentico agguato in stile mafioso, forse per un regolamento di conti. Legato al controllo delle piazze dello spaccio, o per una semplice questione sentimentale. Una seconda ipotesi anch’essa fin da subito al vaglio degli inquirenti. E ora a un mese esatto dal fattaccio, almeno uno degli aggressori ha un nome e un cognome. Ed e’stato arrestato. Si tratta di Pietro Longo, 27 enne fratello di David Longo. Il boss affiliato al clan Cordaro, a sua volta incarcerato nel 2016, per il tentato omicidio di Giovanni Montereale. Nell’ambito di una più vasta operazione, condotta come in questo caso dalla Direzione investigativa antimafia, insieme alla Procura e ai Carabinieri.

Adesso si cerca un secondo uomo, che quella sera era con Pietro Longo. Da definire chi dei due abbia effettivamente sparato, ma una cosa per gli inquirenti è chiara. L’agguato non aveva carattere intimidatorio. Ma era stato posto in essere per uccidere. Il fatto che non ci sia scappato il morto è derivato da una pura casualità. E dalla prontezza di riflessi degli aggrediti.

A Tor Bella Monaca come nel Far West

Adesso si cerca il complice di Pietro Longo, per chiudere il cerchio. E capire meglio cosa avvenne a Tor Bella Monaca quella notte del 23 ottobre. Ma una ricostruzione parziale gli inquirenti l’hanno già fatta. La Mercedes con a bordo i quattro ragazzi era stata speronata e bloccata da una grossa auto, con a bordo due individui. Appunto, il Longo e un’altra persona. A quel punto, e’stata esplosa una raffica di colpi contro la vettura delle vittime designate. E almeno uno dei bossoli, entrando dal parabrezza si è conficcato sul poggiatesta del sedile anteriore lato passeggero. Fortunatamente, chi occupava quel posto si era chinato. Altrimenti sarebbe stato spacciato. Sempre le indagini, hanno chiarito come il conducente della Mercedes abbia innestato la retromarcia, tentando la fuga. E finendo contro un palo della luce. A quel punto i quattro ragazzi avrebbero continuato la loro corsa a piedi. Inseguiti, almeno per un tratto dai sicari.

Insomma, davvero una scena da ‘C’era una volta in America’. Che dimostra come la periferia della Capitale sia ancora in parte fuori controllo. Nonostante il lavoro encomiabile delle Forze dell’ordine, della DDA e della Procura. Che adesso hanno il compito di chiarire definitivamente il movente di questo bruttissimo episodio della cronaca nera cittadina.