Spedizione punitiva al S. Camillo. Pestati due fidanzati che avevano sventato un furto

Si è trattato di una vera e propria spedizione punitiva. Quella che è andata in scena ieri, lunedì 19 settembre, all’uscita e all’interno dell’ospedale S. Camillo. Ma vediamo in dettaglio cosa e’successo. Una vicenda assurda e inquietante, sulla quale ora stanno indagando i Carabinieri. Con l’aiuto di testimoni, e delle riprese effettuate da alcune telecamere di sorveglianza. Origine del fattaccio, un evento accaduto nella prima mattinata. Quando una coppia di giovani, rientrando a casa hanno notato un ragazzo che armeggiava vicino ai contatori. In un condominio non lontano dal campo rom di vIcolo Savini, tra Gianicolense e S. Paolo. A quel punto, il ragazzo si sarebbe avvicinato, invitando l’intruso a spiegare cosa facesse. E ad allontanarsi. Da lì, sarebbe nata una colluttazione. Con il giovane rom rimasto ferito (per lui una prognosi di cinque giorni), e anche la coppia finita in ospedale.

A questo punto, è scattata la spedizione punitiva. Con almeno 25 rom, sempre provenienti da vicolo Savini, che hanno raggiunto il nosocomio romano. Per farsi – se si può usare questo termine – giustizia da se’. In un promo tempo, il gruppo sarebbe stato bloccato. Ma successivamente, il drappello ha aspettato la ragazza all’uscita. Prendendola per i capelli e sbattendola per terra. Mentre altri cinque sono riusciti a raggiungere e ad aggredire il ragazzo, ancora in reparto. Fino all’arrivo dei Carabinieri, intervenuti in forze per sedare la rissa.

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La spedizione dal campo rom di vicolo Savini dopo un furto di energia da un contatore

Causa scatenante dell’assurdo rappresaglia, sarebbe stata dunque la precedente colluttazione. Quando una coppia di ragazzi entrando a casa, avrebbe trovato un giovane – rimasto ferito e poi identificato come residente nel campo rom di via Savini – intento ad armeggiare vicino ai contatori. Da quel momento in poi, tutta la vicenda assume contorni poco chiari. Con tre feriti (la coppia di giovani e il ragazzo) e un successivo, assurdo tentativo di farsi giustizia da soli. Adesso, tutto è al vaglio della Procura. E anche se il gruppo dei nomadi accorsi al S. Camillo si è dileguato all’arrivo dei Carabinieri, le indagini proseguono. Per identificare gli aggressori, e assicurarli alla giustizia.