Spettacolo indegno: Ciampi non era di destra ma lo votammo.

Siamo basiti per lo spettacolo indegno a cui assistiamo dopo il voto che ha rieletto Sergio Mattarella. Inimmaginabile la sequela di insulti per un rilevante fatto istituzionale come la conferma del Presidente della Repubblica. Solo perché lo ha votato anche la destra, con Lega e Forza Italia.
E’ forse la prima volta che da destra si vota per un presidente con provenienza da sinistra? Decisamente no. Ad esempio, Pdl e Lega votarono addirittura la conferma di Giorgio Napolitano, l’unico candidato contrapposto fu Stefano Rodota’, votato dai grillini.

Spettacolo indegno
Ancora più eloquente l’elezione di Carlo Azeglio Ciampi. Era di destra? Certamente no. Anzi. Sia da premier che da ministro dell’economia era espressione di una cultura azionista e non fu certo casuale la sua permanenza al ministero dell’economia con i governi di Romano Prodi e Massimo D’Alema.
Eppure la destra lo votò e in prima battuta assieme alla sinistra senza provocare alcuno scandalo.
Per questo è ingiustificabile uno spettacolo indegno fatto di polemiche volgari che servono solo a rompere in maniera definitiva rapporti personali e politici. Con l’isteria non si fa una buona politica. E nemmeno con i social.
Le anime belle
Certo, gli errori ci sono stati, ma l’esperienza accumulata porta ad escludere che il colpevole sia uno e altre le anime belle che non sbagliano mai. Anche alle amministrative si commettono errori che pagheremo per anni; è successo a Roma e non solo. Ma nessuno ha vagheggiato rotture di alleanze. Ora sì invece e viene il dubbio che fosse un obiettivo perseguito da cogliere alla prima occasione.
Anche questa è politica. Ma se si vuole rompere l’alleanza per il voto a Mattarella bisogna essere conseguenti: e non strillare contro il sistema elettorale proporzionale. A meno di non volere il maggioritario per esercitare un potere di veto permanente e logorante. L’effetto sarebbe solo quello di allontanare ancora di più i cittadini dalle urne.