Stadio Anco Marzio, riunione dal Prefetto rimandata a lunedì. L’Ostiamare: ‘Nessuno ha disertato, ecco la verità’

Campo Ostiamare
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L’ormai ex presidente dell’Ostiamare Roberto Di Paolo replica alle accuse di aver disertato la riunione fissata dal Prefetto di Roma Lamberto Giannini a Palazzo Valentini per ieri pomeriggio. “Come avrei potuto presenziare all’incontro, visto che – dagli atti già ratificati nello statuto – io non ricopro più alcuna carica nella società? A quale titolo sarei stato presente? Ho quindi parlato delle mie dimissioni, prima dell’incontro, spiegando che non avrei potuto prendere alcuna decisione”.

Di Paolo ha quindi chiesto di contattare la società, per prendere accordi su chi sarebbe stato presente all’incontro. “Si è trattato di un colloquio molto disteso, che ha portato al rinvio a lunedì della riunione. Reputo che al mio posto debbano essere presenti figure come il mio sostituto, ovvero il reggente facente funzione Ettore Pacidi, accompagnato dall’ing. Filippo Palombini, che potranno spiegare in maniera dettagliata la situazione dell’impianto lato società”.

Accuse gratuite

Ieri, malgrado Di Paolo avesse spiegato i motivi della sua impossibilità a partecipare all’incontro, l’assessore allo sport Alessandro Onorato si è recato negli uffici della prefettura per partecipare alla riunione. E oggi viene puntato il dito contro l’Ostiamare, accusato di non aver presenziato all’incontro. “Io non riesco a capire questo continuo gettare fango contro di noi, per cercare di farci apparire cattivi, quando non è così. Non siamo andati dal Prefetto semplicemente perché l’appuntamento è stato spostato a lunedì”, spiega ancora Di Paolo. “E non sarò io ad andare, perché non ho i titoli per farlo, non essendo più il presidente. Dovrà farlo chi, nella società, ricopre un ruolo ufficiale. Vorrei che si ascoltasse e venisse riportata la verità, non bugie e parole artefatte ad arte”.

La resa di Di Paolo: “Situazione insostenibile, ora intervengano le istituzioni”

Tornando indietro di due giorni, la conferenza stampa di mercoledì ha segnato un momento decisivo per l’Ostiamare e per l’impianto sportivo comunale Anco Marzio. Dopo mesi di difficoltà e promesse non mantenute, Roberto Di Paolo ha annunciato ufficialmente la sua decisione di riconsegnare le chiavi della struttura al sindaco di Roma, Roberto Gualtieri. Di Paolo, stremato dalla burocrazia e dalla mancanza di collaborazione, ha chiesto alle autorità di fare chiarezza su presunte irregolarità amministrative che gravano sul futuro dell’impianto.

Dalle promesse disattese all’impossibilità di proseguire

Di Paolo ha ricordato come a giugno il Comune di Roma avesse manifestato pieno supporto all’Ostiamare, lodando il presidente per i numerosi sacrifici economici fatti per mantenere vivo l’impianto. Tuttavia, in soli cinque mesi, il contesto è radicalmente cambiato: la burocrazia, le restrizioni e la chiusura della struttura hanno cancellato ogni sforzo. Tra gli ostacoli principali, l’ordine di demolire strutture abusive, realizzate sotto precedenti gestioni, che ora blocca il processo di riqualificazione.

“Basta, mi dimetto,” ha dichiarato un Di Paolo visibilmente deluso. “Ho fatto tutto ciò che era possibile, andando spesso oltre il ruolo di un privato. L’impianto ereditato, con le sue problematiche, è diventato un fardello troppo grande da sostenere. Ora è il momento che tutte le parti coinvolte, a partire dal Comune, prendano in mano la situazione e facciano la loro parte.”

Progetto bloccato dalle demolizioni: le istituzioni alla prova

Dopo aver presentato un progetto di riqualificazione complessiva, la società aveva ottenuto l’approvazione di un cronoprogramma che avrebbe permesso il graduale rinnovo della struttura, mantenendola aperta al pubblico. A settembre era stata autorizzata la presenza limitata di 200 tifosi, ma poco dopo il Comune e la Polizia Locale hanno richiesto la demolizione delle strutture abusive come precondizione per la riqualificazione, ritenuta dalla società un passo incompatibile con i termini della concessione, valida fino al 2031.

“È assurdo pretendere che l’attuale proprietà si faccia carico di demolizioni legate a gestioni passate,” ha commentato l’ingegnere Filippo Palombini. Una richiesta che, secondo la società, ostacola non solo l’intero progetto di riqualificazione ma anche il futuro dell’Ostiamare, un club considerato patrimonio del territorio.

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