Stadio della Roma a Pietralata, riapre il cantiere: si parte dagli scavi archeologici
![Il nuovo stadio della Roma a Pietralata](https://www.7colli.it/wp-content/uploads/2025/02/Stadio-della-Roma.png)
Stadio della Roma: dopo mesi di attesa, il cantiere di Pietralata è pronto a riaprire i battenti. Nel giro di pochi giorni, gli archeologi torneranno al lavoro per completare i sondaggi richiesti dalla Soprintendenza. Si tratta dell’ultimo ostacolo prima di passare alla fase decisiva: il progetto definitivo.
Il Campidoglio attende gli esiti delle indagini per dare il via libera all’ultima fase burocratica, anche se ufficialmente nessuno fa trapelare notizie certe, e anche la società mantiene il massimo riserbo. Ma la strada è ormai segnata. Se tutto filerà liscio, il progetto definitivo potrebbe essere ufficializzato entro la seconda metà di aprile.
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Gli scavi archeologici
Il completamento degli scavi archeologici non è un dettaglio, ma un passaggio obbligato imposto dalla Soprintendenza. Senza questo step, il progetto non può essere esaminato nella conferenza di servizi. L’unica alternativa – un’intesa con le Belle Arti per accettare i rilievi già eseguiti – non è mai stata un’opzione concreta.
Nel frattempo, i sondaggi geologici sono già stati completati, mentre gli scavi archeologici erano stati interrotti l’estate scorsa. Ora il cronoprogramma riparte: il cantiere si riapre e nel giro di un mese le operazioni dovrebbero essere concluse. A quel punto, i risultati passeranno al vaglio degli esperti della Soprintendenza di Stato, che già in passato avevano confermato l’assenza di reperti di rilievo nell’area.
Gli scavi
Secondo le previsioni, servirà almeno un mese per completare la griglia di scavi concordata. Le prime sei trincee erano già state analizzate, ma ne resta ancora una da esaminare. A queste vanno aggiunti quindici nuovi scavi, che si concentreranno su terreni recentemente rientrati nella disponibilità del Campidoglio dopo una lunga battaglia legale.
Conclusa questa fase, serviranno ancora alcuni giorni per l’analisi dei dati da parte della Soprintendenza. Se tutto andrà secondo i piani, non ci saranno ulteriori rallentamenti e il progetto potrà finalmente entrare nel vivo.
Verde pubblico, la situazione attuale
Un’altra questione sollevata nelle ultime settimane riguarda la presenza di aree verdi nell’area del progetto. Una recente relazione dell’agronomo incaricato dalla Roma ha chiarito la situazione: non ci sono boschi o alberi di particolare pregio botanico. La vegetazione attuale è composta principalmente da prati sfalciati, arbusti e specie esotiche naturalizzate, senza formazioni di rilievo naturalistico.
Questo significa che la realizzazione dello stadio non andrà a impattare su un ecosistema di valore, eliminando così un altro potenziale ostacolo burocratico.
Obiettivo 2028: le pressioni per accelerare il progetto
Dietro le quinte, le istituzioni calcistiche stanno facendo pressioni per evitare ulteriori ritardi. La volontà è chiara: avere lo stadio pronto entro il 2028, ben prima degli Europei del 2032, che si giocheranno tra Italia e Turchia.
La Lega Serie A e la Federcalcio spingono per accelerare i lavori, con il sostegno di FIFA e UEFA. Il presidente della FIGC, Gabriele Gravina, ha ribadito l’urgenza di snellire le procedure burocratiche per attrarre investitori privati. E di potenziali finanziatori ce ne sono già diversi, anche a livello internazionale.
Anche il presidente della FIFA, Gianni Infantino, ha espresso entusiasmo per il progetto, considerandolo un’occasione per modernizzare le infrastrutture italiane. Sulla stessa linea il numero uno della UEFA, Aleksander Čeferin, che ha auspicato tempi rapidi per la realizzazione dell’impianto.
Il messaggio è chiaro: il nuovo stadio della Roma non è solo un sogno per i tifosi giallorossi, ma un progetto cruciale per il calcio italiano. Ora, dopo anni di attese e stop, l’obiettivo è passare dalle parole ai fatti.