Statuario, terra di deportazione per la regione Lazio (video)

Regione Statuario

Allo Statuario pagano le tasse, le istituzioni (regione compresa) le incassano e tutto possono fare tranne che esasperare i cittadini a suon di clandestini. Se vogliamo il problema dell’hotel Capannelle, trasformato dalla regione Lazio in un bivacco per migranti positivi, è tutto qui.

Si badi bene: il tema non è la solidarietà verso chi sta male, che non viene mai meno soprattutto quando c’è gente che conosce le fatiche della vita. Ma qui si è andato oltre: si sono deportati i clandestini che stazionavano al Selam Palace. Cioè lo stabile della Romanina occupato da una vita da centinaia di extracomunitari, tirando fuori quelli positivi al coronavirus che sono stati alloggiati allo Statuario. Nessuno ne sapeva nulla.

Di notte la regione deporta i clandestini allo Statuario

I cittadini residenti se ne sono accorti di giorno quando hanno notato qualche camionetta della polizia e di notte con gli schiamazzi tipici degli ubriaconi. Il che, sommato al pericolo di chi – infetto – gira pure senza mascherina, ha scatenato la rabbia assolutamente legittima.

Si sono fatti sentire gli esponenti dell’opposizione, a partire dalla regione Lazio, come Chiara Colosimo di Fdi e Daniele Giannini della Lega, per rappresentare l’esasperazione di tante persone perbene.

Ieri sei o sette dei clandestini sono ritornati dove stavano prima – non certo rimpatriati – ma gli altri stanno ancora lì. Sabato notte c’è stato autentico trambusto, provocato da uno degli “ospiti” dell’albergo, che gli uomini del 118 hanno dovuto sedare, come testimonia il video qui sotto e che Giannini ha riassunto così: “Sono dovute intervenire ben 4 ambulanze, 3 volanti della polizia, 2 dei carabinieri oltre all’esercito gia’ in presidio per placare le solite proteste da parte di questi soggetti che non avrebbero titolo alcuno di restare Italia ma che al contrario stanno scontando grazie a Zingaretti e D’Amato comode quarantene in hotel di lusso a nostre spese”. Ha rincarato la Colosimo: “Una quarantina di residenti,  giustamente preoccupati, si sono ritrovati presso la struttura attirati da urla e schiamazzi e dall’intervento delle forze dell’ordine e degli operatori della ASL. Invitiamo quindi l’amministrazione regionale a non fuggire più dalle proprie responsabilità e di spiegare chiaramente cosa sta succedendo. Per quanto tempo deve durare e come si intende procedere visto che, se fossero veramente pazienti in quarentena, il periodo stabilito sta per scadere?”.

Interrogazione di Rampelli al ministro Lamorgese

E’ intervenuto anche Fabio Rampelli, vicepresidente della Camera,  che ha chiamato in causa il ministro dell’interno Lamorgese. Per chiedere che cosa intenda fare per tutelare il diritto alla sicurezza dei cittadini della zona.

“Non si tratta piu’ solo di un allarme sanitario, focolai incontrollati che Fdi ha denunciato a tutti i livelli in primis in Parlamento- afferma Rampelli. Ma anche sociale vista la preoccupazione dei residenti del quartiere Statutario-Capannelle. Zona inadatta al trasferimento poiche’ gia’ in sofferenza con la presenza di una clinica di riabilitazione, con 50 casi, e due Rsa ancora non colpite da casi Covid ma che potrebbero essere a rischio.

Il ministro dell’Interno Lamorgese spieghi cosa sta accadendo all’Hotel Capannelle, con migranti che continuano a scorrazzare in giro per le strade. E con una struttura che ancora non si capisce se sara’ utilizzata solo come centro Covid oppure – e questo sarebbe intollerabile – se a fine emergenza gli ospiti verranno lasciati come residenti all’interno dell’albergo”.