Stefano Parisi fa il garantista e attacca Salvini. Ma sulla Diciotti dov’era?

Un tweet che accende lo scontro politico. Così si potrebbe definire l’iniziativa presa da Stefano Parisi. L’ex candidato alla presidenza della Regione Lazio sostenuto da Energie per l’Italia e dal centrodestra infatti si è scagliato contro Matteo Salvini. Che a sua volta esultava per il fatto che i magistrati abbiamo chiesto di sentire il premier Conte. Sulle zone rosse di Alzano e Nembro  e sulle strategie adottate per il contenimento del virus. Dopo tante menzogne giustizia e’ fatta aveva twittato Salvini. Chi ha sbagliato deve pagare. Chiaro il riferimento alle polemiche nemmeno troppo velate che hanno contrapposto il governatore leghista della Lombardia Fontana a molti esponenti del governo rosso giallo nazionale. Ma Parisi sembra pensarla in modo diverso e le sue parole non lasciano spazio a molte interpretazioni. Zingaretti, Salvini e Di Maio sembrano diversi ma sono tutti uguali, si legge infatti nel suo tweet. Sperano nella Magistratura per eliminare l’avversario. E così hanno consegnato il Paese ai magistrati politicizzati e ai loro giornalisti velinari. Accuse pesanti, senza dubbio. E forse un tweet che il leader di Energie per l’Italia si poteva risparmiare.

Salvini Di Maio e Zingaretti sono uguali. Parisi attacca il leader della Lega ma sulla Diciotti il tweet non è mai arrivato 

Stefano Parisi attacca Matteo Salvini. Che secondo il fondatore di Energie per l’Italia avrebbe avuto il torto di esultare. Per la richiesta dei magistrati di sentire anche il premier Conte sulle zone rosse di Alzano e Nembro. Cosa che ovviamente dopo gli attacchi ricevuti dal governatore leghista della Lombardia Fontana è stata salutata da Salvini con grande entusiasmo. E Parisi lo bacchetta, accusandolo di essere uguale a Zingaretti e a Di Maio. E di chiedere aiuto ai magistrati per delegittimare i propri avversari politici. In realtà però risulta difficile sostenere la teoria di Parisi. Perchè  proprio il leader della Lega ha recentemente ingaggiato un braccio di ferro durissimo con alcune Procure. Sul tema delicato dell’immigrazione clandestina e del traffico dei migranti. Il caso della nave Diciotti è ancora sotto gli occhi di tutti, e le polemiche si sono trascinate fino in Parlamento. E nella stessa Giunta per le autorizzazioni a procedere. Quando è stato chiesto di processare Salvini per sequestro di persona. Per aver impedito a quella nave di attraccare e di sbarcare il suo carico di clandestini. Ecco, in quella circostanza il tweet di sostegno da parte di Parisi non è arrivato. Forse anche per questo, la polemica attuale appare poco comprensibile. In democrazia nessuno dovrebbe essere intoccabile. E se ora anche Conte dovrà dare delle spiegazioni ai magistrati non c’è nulla di male. Se poi Salvini dice che gli fa piacere saranno affari suoi. E dei suoi elettori. E certamente il premier e il governo non hanno bisogno di altre tutele. O di occasionali e improbabili difensori d’ufficio.

https://twitter.com/s_parisi/status/1271430494777991173?s=21