Storace, nuova avventura a Il Tempo. Sono orgoglioso, lo portavo sotto braccio insieme al Secolo

Parte oggi la nuova avventura di Francesco Storace come vice direttore del quotidiano Il Tempo. Dopo una vita passata tra prestigiosi incarichi politici e l’eterna passione per il giornalismo. Da quando Storace era portavoce di Gianfranco Fini. Quello vero, prima del ‘che fai mi cacci’ e della liquidazione della Destra politica italiana. Perché l’ex ministro e presidente della Regione Lazio, Epurator per i suoi modi sbrigativi e senza tanti fronzoli nel gestire il potere e nel mettere in riga i collaboratori, la notizia ce l’ha nel sangue. Non a caso in quest’ultimo anno e mezzo Giorgia Meloni gli suggerì di tentare la strada della direzione del Secolo d’Italia, che ha guadagnato cinquanta posti nelle classifiche dei quotidiani più letti a livello nazionale. Ora Storace si è lanciato con entusiasmo in questa nuova avventura. A fianco di Bechis come vice direttore del Tempo, a formare una delle coppie più esplosive del giornalismo italiano. È un giornale a cui sono molto legato, ha dichiarato l’ex presidente della Regione Lazio. Lo portavo sotto braccio insieme al Secolo d’Italia quando era difficile farlo. E solo per questo si rischiava anche a livello personale. Il Tempo rappresenta la buona borghesia romana, quella che non si rassegna alle buche, al traffico e alla monnezza in mezzo alla strada. Che non vuole una città in decadenza, con i clandestini che comandano. Perché la nostra capitale merita amore e rispetto.

Per il taccuino di 7colli, tra l’ingresso al Tempo e il 50mo della regione

Roma va accarezzata. E merita una classe dirigente all’altezza. La nuova sfida di Francesco Storace al Tempo

Roma va accarezzata perché è il cuore dell’Italia. E deve avere una classe dirigente all’altezza. Capace di restituirle il ruolo che merita. Si presenta così Francesco Storace, al suo esordio come vice direttore del quotidiano Il Tempo. E dopo l’epoca degli scappati di casa, è tempo di aria nuova anche in Campidoglio. C’è tanta brava gente a Roma, prosegue Storace. La trovi nei negozi, nei ministeri, nei commissariati come negli ospedali. È il generone romano, la buona borghesia che non sopporta più i burocrati che ti fanno perdere tempo. Gente che ha studiato, e che se necessario e’anche in grado di cambiare le leggi sbagliate. Che ama lavorare, magari per comperarsi anche un bell’orologio. Della collezione che ci fa invaghire. E che si ritrova in Chiesa o in Parrocchia la domenica mattina. Dal commerciante all’artigiano al costruttore, c’è tanta voglia di cambiamento in città. E tanti mondi da rappresentare. Attraverso sua maestà la notizia. Che a noi piace coccolare, cucinare e servire in tutte le salse.

Caro Bechis, damme er cinque. E grazie alla famiglia Angelucci per la fiducia 

Bechis, damme er cinque. Francesco Storace si presenta così alla sua nuova avventura giornalistica come vice direttore del Tempo. Irriverente e pungente come sempre. Ma anche un po’ emozionato nonostante la grande esperienza accumulata sul campo. E grato per poter vivere questa nuova elettrizzante sfida professionale. Sono orgoglioso di poter lavorare con un direttore come Franco Bechis. Cronista d’eccezione e brillante come pochi. Queste tra le prime dichiarazioni di Storace appena insediato nel nuovo incarico. Che ha avuto anche un pensiero di gratitudine per la proprietà della testata romana. Ringrazio la famiglia Angelucci per la fiducia che ha riposto in me, ha dichiarato l’ex direttore del Secolo. Ai tanti amici che mi hanno seguito in questi anni chiedo di continuare a farlo anche in edicola. Il Tempo non si rafforza se c’è un giornalista in più. Ma se tutti insieme ritroviamo il nostro sovrano. Che è il lettore. Non dobbiamo mai scordarci di avere un grande privilegio. Quello di svolgere il mestiere più bello del mondo. E facciamo gli auguri più sinceri a Francesco Storace e al Tempo anche dalla redazione di 7Colli. Un piccolo sito, che ha trovato fin dall’inizio un grande Amico. Grazie Francesco, e come si dice ‘ad maiora’. Perché se cresce l’informazione libera, cresce un poco anche la libertà di ciascuno di noi.

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