Storia terribile al campo rom: bambino 11enne va dai carabinieri: “Mi picchiano se non rubo”

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Terribile storia al campo rom di Tor Sapienza. Una di quelle storie comuni, risapute da tutti, ma di cui nessuno parla. Ha chiesto aiuto ai carabinieri a Roma per denunciare la madre e i fratelli che lo costringevano a chiedere l’elemosina. A raccontare la storia di un bimbo rom di 11 anni è il quotidiano romano Leggo. “Una vita da schiavo, sfruttato e maltrattato. Roba da stringere il cuore – si legge -. Ma non ai familiari, a quella madre che ordinava anche agli altri figli di punire il piccolo al suo ritorno in un campo nomadi abusivo di Tor Sapienza. Per fortuna l’incubo è finito nella stazione dei carabinieri di San Basilio”.

Bambino del campo rom si presenta in caserma: ora basta

“Quando i carabinieri hanno risposto alla citofonata in caserma, si sono trovati davanti un 11enne intimorito e pieno di lividi, che mostrava meno della sua età – prosegue l’articolo –. ‘Mia madre mi mena a calci e pugni in testa e dietro la schiena se mi rifiuto di andare a cercare il ferro e il rame in giro per i cassonetti -. Ha denunciato agli investigatori durante l’audizione protetta con una psicologa -. Dopo la quinta elementare volevo continuare a studiare ma non mi hanno voluto più mandare a scuola per farmi lavorare. Non posso nemmeno riposarmi perché mia madre mi picchia se dormo”. Per la madre violenta, riporta ‘Leggo’ il gip ha disposto il carcere e ora si trova a Rebibbia.

Lo sdegno di Giorgia Meloni

Scandalizzata anche Giorgia Meloni, che commenta l’atroce vicenda. “Mi picchiano con violenza. Da 4 anni. Ora basta, prendeteli”. Con queste parole, un bimbo di 11 anni si è presentato davanti la caserma di San Basilio, a Roma, per denunciare le violenze che giornalmente subisce dalla madre e dai fratelli. Trattato al pari di uno schiavo: obbligato a rubare ferro e rame e a fare l’elemosina. E se si addormentava, erano botte.
Una storia atroce, che riguarda troppi minori innocenti utilizzati dalle loro famiglie per portare soldi sporchi. Mi auguro che questa signora paghi duramente per i maltrattamenti inflitti a suo figlio e che il piccolo ora possa avere un futuro migliore., conclude la leader di Fratelli d’Italia.