Strisce bianche a pagamento davanti al Policlinico. Ed è rivolta
Le strisce bianche adibite alla sosta delle auto attorno al Policlinico e a via Lancisi sono diventate a pagamento. In forza di una risoluzione del Municipio II, risalente all’autunno del 2019. Rinvigorita da una nota del 12 febbraio scorso. Con le quali il parlamentino a guida PD affermava di voler combattere una battaglia a tutto campo contro i parcheggiatori abusivi. Senz’altro un’ottima idea, se si fosse trattato di aumentare i controlli. Ma invece la direzione presa e’stata un’altra. Ovvero di affidare ufficialmente la gestione degli stalli non soggetti a parcometro a cooperative di parcheggiatori con regolare licenza. Con tanto di cartelli che sono spuntati in prossimità dei parcheggi. Le tariffe adottate in realtà sono decisamente sociali, con la richiesta di un euro per la prima ora, e due per l’intera giornata. Con un ulteriore sconto per i dipendenti. Ma l’iniziativa ha fatto comunque inferocire i tanti addetti che lavorano in ospedale. Dagli infermieri ai pulitori, a chi garantisce tutti i giorni i servizi necessari per consentire al nosocomio romano di svolgere la propria attività a tutela della nostra salute.
Abbiamo stipendi da fame, ha dichiarato un’operatrice a Roma Today. E dobbiamo anche considerarci fortunati per avere ancora un lavoro. Ma adesso questa cosa del parcheggio a pagamento non si può sentire. Per noi anche un euro è importante, ha tuonato la donna. E la stazione Policlinico della metro è chiusa da un’eternità per lavori. “Invece di aiutarci ci stanno uccidendo, è veramente una vergogna” ha concluso la lavoratrice. E anche i sindacati sono passati all’attacco.
Le strisce bianche affidate ai parcheggiatori regolari. Ma lavoratori e sindacati promettono battaglia
I parcheggiatori regolari e autorizzati sono quelli in possesso di una valida licenza. E racchiusi sotto la sigla dell’AGA. Da anni chiedono di poter essere ricollocati nei Municipi, e sono in agitazione. Per le ragioni che hanno spiegato a margine di una recente mobilitazione. “Delle 258 licenze rilasciate, tra i guardia macchine autorizzati soltanto in 20 sono stati assorbiti anni fa dall’ex Sta (oggi Atac)” . Lottiamo “non solo per ridare lavoro agli aventi diritto, ma anche per risolvere definitivamente il problema dell’abusivismo a Roma che è sempre più crescente”.
Giusto, ma la domanda è: perché in piena pandemia, e proprio davanti a un ospedale? Così la Cgil funzione pubblica è partita all’attacco. “Il parcheggio perimetrale del Policlinico Umberto I da sempre, come da disposizione comunale, ha consentito la ‘sosta gratuita nelle strisce bianche”. Come avviene “nei pressi dei principali ospedali’. Proprio per favorire l’accesso ai pazienti ai numerosi servizi del nosocomio. Oltre che per agevolare le lavoratrici ed i lavoratori del Policlinico. Che in questo periodo di pandemia hanno garantito e continuano a garantire con tanta fatica le prestazioni sanitarie di un ospedale ancora in gran parte Covid e di riferimento per l’intera Regione Lazio. Davvero non si comprende – si legge nella nota della FP Cgil – come il Sindaco di Roma, la Presidente e l’Assessore alle Attività Produttive del II Municipio di Roma, abbiano potuto consentire ad Associazioni private l’esercizio dei guardamacchine. E la trasformazione di aree a sosta gratuita in aree soggette pagamento”.
Opposizioni all’attacco
“Richiedere un salasso economico anche per poter effettuare prestazioni sanitarie – scrive invece Giuseppe Polinari, coordinatore FGU Dipartimento Università del GILDA UNAMS – è una mancanza di sensibilità in un momento tanto difficile sia per la pandemia in corso che per le difficoltà finanziarie dei cittadini”. Al coro di proteste si sono subito unite anche le opposizioni di centro destra in Municipio, e adesso vedremo se l’esperimento andrà avanti comunque. O se l’amministrazione farà in qualche modo retromarcia.
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