Studenti, scatta la protesta sugli orari scaglionati. Uscendo alle 16.30 impossibile conciliare compiti e sport

Scatta la protesta degli studenti di Roma e del Lazio contro gli orari scaglionati. Che prevedono ingressi nelle classi alla prima o alla seconda ora. Per evitare i possibili assembramenti vietati dalla normativa emergenziale anti covid vigente. Il problema però sembra verificarsi per le uscite dai rispettivi istituti. Specie per le scuole ad indirizzo tecnico, che hanno più ore settimanali. Con gli studenti che non varcherebbero mai i cancelli prima delle 16, e spesso addirittura alle 16.30. Quasi all’imbrunire, considerato anche l’autunno incombente. Anche perché non tutti applicherebbero le ore ridotte di 50 minuti. Insomma, un mix che renderebbe problematico svolgere i compiti a casa. E praticamente impossibile prendere parte a discipline sportive. Che nell’età dell’adolescenza, sono importantissime per il benessere psico fisico dei ragazzi. Da qui la richiesta della rete degli studenti, di monitorare costantemente con provveditorato e ministero quanto sta avvenendo. E se necessario, apportare gli opportuni correttivi. Nessuno rivuole la didattica in Dad, sia chiaro. Ma un percorso più partecipato, questo sì. Per ridurre al minimo le incomprensioni e i disagi.

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Senza chiarimenti gli studenti pronti all’agitazione

La Rete Studenti Medi del Lazio ha reso pubblici i risultati di un sondaggio. Che ha coinvolto circa 3.000 tra studentesse e studenti a tre settimane dal rientro tra i banchi, come fa sapere l’agenzia Dire. Il sindacato studentesco aveva come scopo quello di indagare il grado di soddisfazione degli alunni riguardo soprattutto agli orari scaglionati. Che li costringono ad uscire più tardi il pomeriggio, con le conseguenze del caso su tutte le altre attività extrascolastiche e sui tempi dello studio.

Secondo le risposte arrivate alla Rete, infatti, il 60% degli studenti del Lazio non ha più tempo per fare sport o altre attività ricreative. Mentre il 24% ritiene che sia necessario rimodulare gli orari di ingresso e uscita da scuola. Solo il 3,8% di loro pensa che l’attuale organizzazione degli orari sia adeguata. “Anche se è passato un anno e ci sono i vaccini, la situazione da questo punto di vista non sembra essere cambiata – dice Michele Sicca della Rete Studenti Medi Lazio all’agenzia Dire -. La maggior parte degli studenti è felice di essere tornata a scuola in presenza, per questo tanti di noi sorvolano sulle problematiche organizzative. Ma la questione degli orari resta problematica. In alcune scuole tecniche, dove si fanno più ore, si esce alle 16 o alle 16.30. Questa è una cosa grave e porterà a una serie di agitazioni”.

I tavoli istituzionali con Regione e Prefettura

Adesso il prossimo passo sarà probabilmente una lettera indirizzata al Prefetto, per chiedere un incontro e discutere dello scaglionamento. Già andato in scena invece l’incontro con l’assessore regionale alla Scuola, Claudio Di Berardino: “E’ andato bene – conclude Sicca -. Ci siamo dati appuntamento ogni due settimane per monitorare l’andamento del rientro”.

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