Sul Ddl Zan i cattocomunisti rischiano di andare al manicomio

ddl Zan

Alla sinistra hanno fatto proprio uno scherzo da preti. Il Vaticano ha chiesto al governo di modificare il ddl Zan. Ve la ricordate la sinistra boldriniana e dem, i cattocomunisti 2.0 che citavano più Papa Francesco che Gramsci? Era quella stessa sinistra che, anni fa, in allegato al quotidiano il manifesto, pubblicava i discorsi del papa argentino come faceva con Che Guevara.

Una sinistra che non perdeva occasione di citare come modello “politico” Papa Francesco per le posizioni in favore dei migranti. Oppure per enfatizzare certe posizioni contro i sovranismi. In quel caso, le prime pagine e gli elogi si sprecavano.

Da qualche ora, però, quegli stessi compagni della parrocchia rossa, quelli che sventolano Avvenire, Famiglia Cristiana e Civiltà Cattolica in funzione anti Salvini, hanno dovuto fare un clamoroso dietrofront. Da qualche ora è tutto uno stracciare di vesti contro il Vaticano, che ha avviato una procedura senza precedenti contro il ddl Zan.

La posizione del Vaticano sul Ddl Zan manda ai pazzi i cattocomunisti

“Alcuni contenuti attuali della proposta legislativa del disegno di legge contro l’omotransfobia, all’esame del Senato – riporta l’Osservatore romano – riducono la libertà garantita alla Chiesa Cattolica’ in tema di organizzazione, di pubblico esercizio di culto, di esercizio del magistero e del ministero episcopale, ovvero quelle libertà sancite dall’articolo 2, ai commi 1 e 3 dell’accordo di revisione del Concordato del 1984″.

“Nel documento – annota ancora il quotidiano della Santa Sede – si rileva come il ddl Zan rischi di interferire, fra l’altro, con il diritto dei cattolici e delle loro associazioni e organizzazioni alla “piena libertà di riunione e di manifestazione del pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione”, come previsto dal comma 2″.

Un cortocircuito clamoroso, che il centrodestra ha già evidenziato in ogni sede. Ci voleva il Vaticano per ribadire concetti di puro buon senso. Per smascherare quei cattocomunisti da tastiera, che oggi scomunicano pure la Chiesa. Se non parla da Lampedusa, il Papa non fa più comodo. Anzi, commette “un’ingerenza”, come dice il dem Zan.

Un voltafaccia che non stupisce. E che, anzi, può essere istruttivo per una parte del mondo cattolico che si è lasciata a lungo strumentalizzare dal carrozzone mediatico rosso. Se ora rimediano slogan ostili del tipo “cloro al clero”, hanno ben poco di che  lamentarsi.