Sul taglio ai fondi della Metro C Rocca si è giocato la faccia
Il definanziamento del progetto della Linea C della metropolitana di Roma ha sollevato un’ondata di critiche, soprattutto verso il presidente della Regione Lazio Francesco Rocca e il sindaco di Roma Roberto Gualtieri. Con la recente decisione della maggioranza parlamentare di tagliare 425 milioni di euro destinati al completamento della tratta T1 Clodio-Farnesina, essenziale per concludere l’opera dopo oltre vent’anni di lavori, il futuro di questa infrastruttura strategica appare più incerto che mai.
Roma, taglio dei fondi per la Metro C: si riapre uno spiraglio per la tratta Clodio-Farnesina
Rocca al centro delle accuse
Rocca, governatore della Regione Lazio e rappresentante del partito di governo, si trova al centro delle accuse. In qualità di esponente della destra, Rocca avrebbe potuto, anzi dovuto, agire come anello di congiunzione tra la maggioranza parlamentare e le esigenze locali. Eppure, il presidente sembra essere incapace di influenzare i vertici nazionali del suo schieramento, forse frenato dalle tensioni politiche interne alla regione stessa. La crisi con Forza Italia, che reclama più spazio nel governo regionale, ha paralizzato il Lazio e indebolito la capacità di Rocca di farsi portavoce delle necessità della Capitale.
Il quadro politico nel Lazio è da mesi in stallo. Con un centrodestra che, nonostante una maggioranza numerica, si è dimostrato incapace di lavorare coeso, Rocca è apparso prigioniero di giochi di potere interni. Forza Italia, con la sua recente crescita da 3 a 8 consiglieri regionali, esige maggiore rappresentanza e influenza. Tuttavia, i negoziati tra Rocca e i partiti della sua coalizione sembrano fallire sistematicamente, e questo immobilismo si ripercuote direttamente sui cittadini laziali e, in particolare, sulla popolazione romana, che subisce i ritardi infrastrutturali e i tagli ai finanziamenti di progetti cruciali.
Il taglio dei fondi per la metro C
Anche il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, non è esente da critiche. Sebbene non sia direttamente responsabile del taglio dei fondi. «Nel caso della Metro C, per quello che so, siamo in una fase in cui manca la progettazione definitiva e temo che non si possa fare in 20 giorni. Però l’opera è meritoria e vediamo di trovare il modo, in base alle regole contabili perché gli stanziamenti vengano fatti ma non si bruci spazio fiscale di bilancio. E questo vale per tutte le opere di tutte le amministrazioni» ha detto il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti
Nonostante gli sforzi di ripristinare i fondi, la maggioranza parlamentare ha respinto ogni proposta di mediazione. Ciò evidenzia una mancanza di supporto verso le esigenze della Capitale e una totale chiusura a qualsiasi dialogo volto a risolvere un problema che danneggia Roma. La Linea C non è una semplice linea metropolitana; è una dorsale cruciale che collega la periferia al centro e offre una soluzione di mobilità sostenibile in una delle città più congestionate d’Europa. Il progetto, con 29 stazioni distribuite lungo 26 chilometri, rappresenta un’opera pubblica di portata eccezionale, indispensabile per lo sviluppo della città e la qualità della vita dei cittadini.
Roma rischia di essere bloccata da scelte politiche miopi?
Con il voto sugli emendamenti previsto per dicembre, c’è ancora una possibilità per salvare parte dei finanziamenti. Tuttavia, la posta in gioco è alta e richiederà il diretto intervento della premier per superare l’attuale impasse. Ma Rocca sarà capace di esercitare la sua influenza politica e mediare con i vertici nazionali? E Gualtieri saprà mobilitare il consenso per sostenere una delle infrastrutture più importanti per la Capitale? Al momento, le incertezze superano le speranze, e il rischio è che Roma si trovi ancora una volta bloccata da scelte politiche miopi e da un contesto politico incapace di lavorare per il bene comune.