Sullo stadio della Roma si infrange il campo largo di Gualtieri: volano gli stracci tra M5S e Verdi/Sinistra
Sul nuovo stadio della a.s. Roma a Pietralata volano gli stracci nel campo largo politico che dovrebbe sostenere Gualtieri in vista della sua rielezione nel 2027. Il ‘siluro politico’ che rischia di affondare i tentativi di Schlein e Conte di costruire una grande alleanza capitolina che parta da Italia Viva–Azione e arrivi al M5S, passando per Pd, Verdi e Sinistra Italiana, è stato sparato da Stefano Rosati. Capogruppo M5S nel Municipio IV. Proprio quello che dovrebbe ospitare la nuova arena calcistica romanista, nei pressi di via degli Aromi.
Sullo stadio della Roma si infrange il campo largo di Gualtieri
Con un comunicato di fuoco il capogruppo M5S Rosati attacca i principali esponenti del centrosinistra capitolino. Ossia principalmente Verdi (Bonessio) e Sinistra Italiana (Luparelli e Cicculli). Colpevoli, a suo dire, di aver votato in aula Giulio Cesare la pubblica utilità al progetto. Ossia di avergli concesso in parole povere una corsia preferenziale che garantirà poche scocciature burocratiche e tempi di approvazione velocissimi. Ma, poi, di dichiararsi contrari agli sgomberi dell’area prescelta dall’a.s. Roma, ma solo a mezzo stampa.
Volano gli stracci tra M5S e Verdi/Sinistra
Area che – sempre secondo il capogruppo M5S – è destinata da Piano regolatore ad ospitare opere di pubblica utilità. Ma che invece sarebbe stata ‘piegata’ da Gualtieri e ‘compagni’ alle esigenze del ‘privato’. Sta di fatto che Gualtieri con una insolita velocità ha provveduto a prendere a ‘pedate nel sedere’ le 2 famiglie che occupavano i terreni prescelti dalla a.s. Roma il 7 agosto, in soli 6 giorni dalle 2 ordinanze del Tar del Lazio. Tempi da record rispetto a quelli standard con cui autorizza gli sgomberi di abusivi che attanagliano mezza Roma, specie quando vicini alla sua parte politica –
Con ‘buona pace’ dei Verdi di Bonessio e Sinistra Italiana, Luparelli e Cicculli, che chiedevano, al contrario, che i malcapitati fossero sgomberati, certo, ma non il 7 agosto, ma il prossimo 3 settembre. Questa è la sintesi del ‘Bonessio-pensiero’. Non ci credete? Allora, gentili lettori de Il Nuovo 7 Colli, vi invitiamo a leggere i due comunicati di M5S e Verdi-Sinistra Italiana che riportiamo, per intero, qui di seguito.
Comunicato stampa M5S
“È paradossale – scrive in una nota stampa Stefano Rosati, capogruppo M5S in Municipio IV – ma alcuni esponenti del centrosinistra prima approvano in Campidoglio la delibera sulla pubblica utilità dell’area dove dovrebbe sorgere il nuovo stadio dell’AS Roma. Poi però vanno contro l’operato del loro stesso sindaco.
È proprio il caso di dire che la mano sinistra non sa più cosa fare, se non strumentalizzare le richieste dei comitati, cittadini e commercianti. Con i quali evidentemente interagiscono sempre poco, nonostante le mille difficoltà che i residenti dovranno subire.
Tra espropri e sgomberi accelerati dall’amministrazione capitolina (senza motivo e prima della pubblicazione delle sentenze) è chiaro che ormai questo sindaco non ha proprio più nulla di sinistra. Basti pensare che quest’area, destinata a pubblica utilità, la sta invece trasformando in un’area prettamente privata. Consegnandola a una Srl che destinerà solo pochissimi fondi a opere pubbliche.
Sindaco non curante, poi, di non essersi ancora conformato a tutte le prescrizioni tecniche vincolanti espresse dagli enti preposti. Lo stesso sindaco che ben si è guardato dall’esporsi sul tema stadio nella campagna elettorale 2021, e di cui ormai si vergognano i suoi stessi esponenti di partito. Tanto da andargli contro”.
Comunicato Verdi – Sinistra Italiana
“All’indomani degli sgomberi effettuati a Pietralata – scrivono i consiglieri Bonessi e Luparelli – dove dovrebbe sorgere il nuovo stadio giallorosso, ci interroghiamo sulla necessità di intervenire in maniera così immediata e perentoria. Come se ci fossero motivi di urgenza. Motivi non rinviabili e non procrastinabili che spingono l’Amministrazione a rientrare immediatamente in possesso di quei terreni. Se questa mattina sul posto ci fossero stati i tecnici della As Roma a effettuare i rilevamenti, avremmo potuto capire e condividere la validità della operazione. Viceversa, non riusciamo a comprendere le motivazioni di questa accelerazione che sta solo creando problemi ai cittadini che abitano in quelle aree sin dal 1919.
Teniamo a precisare che la posizione dell’Alleanza capitolina Verdi-Sinistra su questa vicenda è una sola e non è mai stata nel mezzo, oscillante tra il sì e il no. Siamo sempre stati chiari. Riconosciamo e confermiamo l’interesse pubblico all’opera ma sempre, comunque e solo nel pieno rispetto di tutte le prescrizioni inserite nella specifica Deliberazione approvata dall’Assemblea Capitolina.
Non ne riscontriamo l’urgenza, a meno che qualcuno abbia informazioni che attualmente non sono in nostro possesso. A tal fine ricordiamo che il riconoscimento del pubblico interesse è un atto endoprocedimentale finalizzato a consentire alla AS Roma di arrivare a un progetto definitivo. Non può e non dovrebbe essere utilizzato come sinonimo d’urgenza: non è previsto dal Decreto Legislativo 38/2021.
Quindi, ribadiamo che Avs è da una parte sola: quella della correttezza e del rispetto dei diritti civili. Pertanto, chiediamo l’osservanza precisa e pedissequa delle norme, senza utilizzare scorciatoie e soluzioni dettate da un contesto immotivato. Non ammettiamo concessioni a vantaggio di nessuno: né per i privati, né per la AS Roma, né per l’Amministrazione Comunale.
Visto l’approssimarsi del periodo delle ferie, in cui quasi tutte le aziende sospendono le loro attività. Ma anche in virtù dell’avvicinarsi della data del 3 settembre in cui è stata fissata l’udienza collegiale da parte del Consiglio di Stato per discutere della richiesta di sospensiva dell’ordinanza. Nutriamo forti dubbi sull’esistenza di una effettiva urgenza di eseguire l’ordinanza di sgombero che possa essere dettata da un manifesto pericolo per la sicurezza di persone o cose.
Non disconosciamo il potenziale pubblico interesse dell’opera ma rimaniamo perplessi sulle tempistiche di questo sgombero forzato. Sgombero che, secondo noi, non risponde a una reale grave necessità improcrastinabile. Sarebbe bello se lo stadio fosse pronto per il centenario della fondazione della AS Roma. Ma questo, se possibile, deve avvenire nel rispetto dei diritti di tutti gli attori coinvolti“.