Surreale Schlein: se puoi parlare lo decidono i compagni

Surreale Schlein
Scritto da Francesco Storace

Qui l’unica surreale si chiama Elly Schlein, che continua a dire cose davvero strampalate. La segretaria del Pd è riuscita persino nell’impresa di difendere i teppisti che a Torino hanno impedito di parlare al ministro Eugenia Roccella.

Evidentemente, difende la specie – la signora rossa – e guai a prendere le distanze da un atto che davvero fa a pugni con la democrazia. Anche perché non si voleva far discutere su un libro…

La Schlein sempre più surreale

La Schlein farebbe bene a misurare le parole. Nel video che ci proponiamo c’è la sua esibizione a InOnda con l’incredibile performance sul “diritto al dissenso”. Evidentemente superiore, nella sua gerarchia valoriale, al diritto di parola. Scandaloso.

Sarà che siamo cresciuti con una cultura politica che nega il diritto di andare a contestare l’avversario politico – e chi lo fa sbaglia – ma continuiamo a restare basiti di fronte a tanta tracotanza. Se puoi parlare lo decidono i compagni…

Proviamo a immaginare il contrario: Roberto Saviano al Salone del Libro contestato da militanti di destra. Avrebbero chiamato in soccorso persino l’Anpi per il turbamento avvertito. Perché in quel caso il “diritto al dissenso” non sarebbe valso, avrebbero gridato al pericolo fascista. Se lo fanno i comunisti – tali sono – è bello e democratico.

Se invece fosse successo a Saviano..

E ha fatto bene proprio la Roccella a replicare alla parole della surreale Schlein: “Ritengo che sia molto grave che non ci sia stata levata di scudi da parte della sinistra. Grave che la leader dell’opposizione di Elly Schlein ci accusi di non accettere il dissenso – ha aggiunto -. La invito a vedere i video, avevamo invitato le contestatrici sul palco. E’ grave che la sinistra di opposizione non alzi il coro a difesa della liberta’ di parola”.

Ci sono abituati ad attaccare l’avversario. Basta chiedere a Giuseppe Valditara, ministro dell’Istruzione, quante volte è stato effigiato a testa in giù da quelli che la Schlein difende per motivi di cassetta elettorale. Per non parlare degli insulti più recenti anche a Meloni e Piantedosi. Lei, la “segretaria”, non li condanna mai. Surreale, appunto.