Taffo e il Messaggero: “Costretti a tenere i morti in casa a Ferragosto”. Arriva la nota del Campidoglio

Costretti a tenere i morti in casa, perché a Ferragosto il Comune di Roma chiude anche l’ufficio deposto. “Stamattina nell’edizione della Cronaca di Roma del Messaggero è stata pubblicata la notizia di una inaspettata chiusura degli Uffici Anagrafici di Roma Capitale che, a quanto dicono, addirittura costringerebbe a rimanere per giorni con le salme dei propri defunti in casa. Il Messaggero e Taffo uniscono le forze per diffondere una duplice falsa notizia”. Così l’Assessore Capitolino Andrea Catarci.
Coi morti in casa a Ferragosto: Catarci dice che non è una novità per Roma Capitale
“Primo, affermano che l’ufficio denunce di morte di Roma Capitale è chiuso per la prima volta a ferragosto. Falso, lo è da una decina di anni, 2 giorni l’anno, a Natale e a ferragosto. Ma la testata giornalistica e la ditta di onoranze funebri evidentemente non se ne sono mai accorti prima. Secondo – spiega – rilevano che le salme devono restare 48 ore in casa. Falso, perché oggi, domenica 14 agosto, l’ufficio è regolarmente aperto, come dimostrano le foto allegate; ma la smania di sbattere in pagina l’inefficienza dei servizi è troppo forte e fa affermare il contrario. Chi accusa di scarsa professionalità i dipendenti comunali pensi alla propria e riscopra un minimo di etica e correttezza, sui morti e sui vivi”.
