Tagli al sociale, sindacati all’attacco della Raggi
È scontro tra la giunta Raggi e le rappresentanze dei maggiori sindacati. Per i tagli che il bilancio comunale starebbe per operare su tutto il comparto del sociale. Colpendo quindi i soggetti più deboli. Quelli che avrebbero diritto all’assistenza gratuita, e magari anche ad un alloggio popolare. Ma a quanto pare nelle casse comunali almeno per ora i soldi per queste voci non ci sono. Così in molti hanno lanciato l’allarme, e da ultimo e’ stata la CISL a scendere sul piede si guerra. Con un duro comunicato, diramato dai responsabili provinciali di Roma e di Rieti. Per chiedere un’immediata retromarcia prima che il documento di bilancio arrivi in Aula Giulio Cesare. Ripristinando le risorse necessarie per assistere chi ha più bisogno. Anche a livello di Municipi, che alla fine si trovano a gestire in prima battuta la maggior parte dei servizi sociali. E che senza risorse rischiano di non poter assolvere ai loro compiti. Il problema si era già manifestato con i gravi ritardi nella erogazione del ‘bonus affitto’, con poche migliaia di domande lavorate sulle oltre 50 mila pervenute. Ma adesso rischiano di fermarsi anche l’assistenza ai disabili e alle famiglie in difficoltà. Cosa che in piena pandemia nessuno può permettersi.
Il sociale non si tocca. La CISL scrive a sindaco e assessori
Se il bilancio comunale è povero di risorse, i pochi soldi disponibili devono essere prima di tutto investiti sul sociale. Perché è dovere morale e politico di ogni amministrazione aiutare per primo chi è in difficoltà. Questa la posizione espressa in un comunicato ufficiale dal segretario della CISL di Roma Carlo Costantini e dal suo collega di Rieti Giancarlo Cosentino. E i sindacalisti hanno tirato in ballo direttamente gli assessori competenti, a cominciare da quello al bilancio Gianni Lemmetti. E alle politiche sociali Veronica Mammi’. “Apprendiamo dalla stampa le dichiarazioni dell’assessore al Bilancio e dell’assessora alla Persona, Scuola e Comunità Solidale – hanno attaccato i due sindacalisti. E con nostra profonda preoccupazione ci troviamo a constatare che, al di là di fumose rassicurazioni di rito, a pochi giorni dalla data fissata per la discussione in aula del bilancio di Roma Capitale, non vi è alcuna reale e concreta copertura delle somme necessarie a garantire la continuità dei servizi assistenziali alle fasce più deboli della cittadinanza”.
E ancora: “Durante un incontro a cui non abbiamo potuto partecipare a causa del volontario diniego da parte dell’assessora Veronica Mammì ad accogliere la nostra richiesta di rinvio al giorno successivo a seguito dello spostamento dell’orario originariamente previsto dalla stessa comunicatoci con un minimo preavviso, l’Amministrazione Comunale avrebbe garantito la copertura dei servizi alla persona con i futuri assestamenti di bilancio. Una risposta del tutto insufficiente e che riteniamo ben lontana da quella che deve essere la soluzione del problema. I tagli vengano fatti su altri settori, serve da subito la copertura immediata delle poste economiche perché non possiamo rischiare di lasciare migliaia di lavoratori e cittadini senza risposte e a rischio occupazione”. E se non arriverà nessun cambio di rotta, non si escludono forme clamorose di protesta. Anche con una mobilitazione in piazza, covid permettendo.
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