Tajani contro Salvini per Le Pen. Ma Silvio rispetto’ il Msi…

Tajani Salvini

Voglio sperare che tra Salvini e Tajani possa esserci un gioco delle parti (ma invece non è così). Perché se il prossimo presidente azzurro fa sul serio, c’è davvero da chiedersi se ha intenzione di fare a pezzi il centrodestra.

Siccome a Tajani voglio bene, spero che le bordate contro Salvini per la Le Pen siano solo argomenti propagandistici di stagione. Altrimenti, saremmo in un guaio grosso. Perché criminalizzare la leader che può diventare presidente della Francia se lo può permettere solo una sinistra faziosa.

Tajani non attacchi Salvini

Senza dimenticare come nacque lo stesso Polo della Libertà voluto da Silvio Berlusconi, alleato contemporaneamente a nord con la Lega e a sud con il Msi. Era il 1994 e il capo del centrodestra non si permise affatto discriminazioni nel fronte contro la sinistra. Addirittura ci fu nel 2006 una campagna in cui tra gli alleati spiccavano il Fronte Nazionale con Alternativa sociale Mussolini e la Fiamma Tricolore. La Le Pen no?

Non si può dire alla Lega “se volete aggiungetevi a noi in Europa”, perché non è il metodo migliore per stare insieme neppure in Italia. Si combatte e si vince insieme, mai divisi.

Si vince insieme e non divisi

Dice, con ragionevolezza, Matteo Salvini: “La Francia è in fiamme e sotto attacco da giorni, come fa qualcuno del centrodestra a preferire la sinistra o Macron a la Le Pen? Io mi auguro che nessuno in Fdi e Fi dica no e preferisca una maggioranza Ursula”, perché “l’Europa la cambio con Le Pen, non con i socialisti e Macron…”.

Perché sui migranti “l’Europa chiacchiera da anni, spero passi dalle parole ai fatti, anche perché è pagatafior di milioni dai contribuenti italiani. Io venerdì non starò coi miei figli ma a Palermo a processo, perché sono l’unico fesso che ha contrastato l’immigrazione“, ma “il mio obiettivo resta difendere i confini. Anche per questo dobbiamo cambiare l’Europa, per questo ribadisco il mio appello al centrodestra italiano: portiamo i nostri valori a Bruxelles, perché se continuiamo a fare governi con Macron… Guardate cosa sta succedendo in Francia con le banlieue, non è quello il mio modello”.

Due ottimi ministri (e vicepremier) dovranno trovare l’accordo. Per l’Italia e per l’Europa.