Tamberi è nella storia: vince l’oro a Budapest e fa il triplete: Olimpiadi, Mondiali ed Europei

Tamberi

Gianmarco Tamberi è sempre piu’ nella storia dello sport italiano. Questa sera vincendo l’oro mondiale nel salto in alto, dopo essere stato campione europeo nel 2016 e 2022, ed olimpico a Tokyo 2020 (nel 2021), e’ diventato il secondo azzurro dell’atletica leggera ad aver centrato il ‘triplete’, Olimpiadi, Mondiali ed Europei. Prima di lui Alberto Cova nei 10.000 metri: nel 1982 l’oro europeo ad Atene, nel 1983 l’oro iridato a Helsinki e nel 1984 l’oro a cinque cerchi a Los Angeles.

Come Gimbo solo Alberto Cova

Il marchigiano si laurea a Budapest campione del mondo del salto in alto con 2.36, miglior misura stagionale, al termine di una competizione accesissima con lo statunitense Harrison (argento con 2.36 alla seconda prova) e il qatarino Barshim (bronzo a 2.33). L’azzurro sfata così la maledizione iridata e in questo momento detiene contemporaneamente il titolo olimpico, quello mondiale e quello europeo. L’unico italiano a riuscirci in precedenza è stato Alberto Cova nei 10.000 metri tra il 1982 e il 1984. Il trentunenne marchigiano ha cominciato la finale con un errore a 2.25, quota superata alla seconda prova, per poi superare al primo tentativo 2.29, 2.33 e 2.36, misura che gli ha regalato l’oro. Poi a successo acquisito due errori a 2.38 e un ultimo salto sbagliato a 2.40.

Tamberi è tornato a sfoggiare il suo look con la barba a metà

Per l’occasione Tamberi è tornato a sfoggiare il look con la barba a metà, dimostrandosi istrione col pubblico e unico atleta nel circus globale capace di trascinare davvero i tifosi. A gara completata è rimasto a danzare sotto la curva a torso nudo per dimostrare l’attaccamento al pubblico. Poco prima si era tuffato nella riviera dei 3000 siepi. Ora col Grande Slam completato la sua carriera si può dire completa. La ciliegina sarebbe essere scelto come portabandiera ai Giochi di Parigi. Nulla da fare per Marco Fassinotti, dodicesimo con 2.20 al secondo tentativo e poi tre errori a 2.25. Ludovica Cavalli è undicesima nella finale dei 1500 col personale a 4’01″84, mentre nella finale del disco Daisy Osakue non va oltre i 61.13, concludendo dodicesima e ima. Per la prima volta nella storia ci sarà un’italiana, giovedì, nella finale iridata dei 400 ostacoli: Ayomide Folorunsa, quarta nella sua semifinale, migliorando il suo precedente record italiano di 33 centesimi a 53″89 e qualificata col secondo tempo di ripescaggio. Eliminata invece Rebecca Sartori, ottava in 55″98. Fine della corsa anche per Davide Re nelle semifinali dei 400 metri: quarto nella sua serie con 45″29.