Tassa sul gioco d’azzardo, tutte le novità
La tassazione sul gioco d’azzardo è senza alcun dubbio uno degli argomenti maggiormente discussi degli ultimi mesi. Non è un caso che la questione sia entrata a far parte del dibattito sulla Legge di Bilancio. Tutto è, in realtà, ruotato attorno a un singolo emendamento, presentato dal Governo, che prevede quella che può essere definita una vera e propria stangata per il settore. Ma a che cosa porterebbe concretamente, nel dettaglio e nello specifico, questo documento? La spiegazione è, nel complesso, davvero molto semplice.
Senza troppi giri di parole, l’idea è principalmente ed essenzialmente di puntare sull’aumento della tassazione per le scommesse, sia per quelle online che per quelle in agenzia. La misura viene tra l’altro inserita anche per le scommesse virtuali, per il poker a torneo, cash e per i casinò online. Insomma, a essere escluse sono solo e soltanto le scommesse ippiche.
Licenze e tassazione: un freno per il mercato legale?
Le conseguenze di tale misura, come si legge in questo articolo, potrebbero essere sicuramente molteplici. La prima è la diminuzione abbastanza probabile delle realtà online che accederebbero al bando di concessione. Tutto questo si legherebbe agli alti costi per ottenere la licenza, a cui andrebbero inevitabilmente aggiunti quelli della tassazione. Dunque una sorta di vero e proprio circolo vizioso. Circolo vizioso che avrebbe come rischio primario e principale il proliferare dell’illegalità. E questo perché, chi non avrà le risorse economiche per partecipare al bando, potrebbe continuare adoperare senza licenza e senza rispettare le regole. Occhio di riguardo anche per quelli che potrebbero essere i costi per i giocatori e per gli scommettitori. Infatti, per rientrare da quelli che sono, di base, gli investimenti gestionali, molti operatori potrebbero decidere di aumentare quote di benvenuto e diminuire, se non addirittura cancellare del tutto, bonus, offerte e promozioni. Appare dunque abbastanza chiaro che le ripercussioni negative potrebbero esser ben maggiori dei possibili benefici.
Tassa di scopo: rivoluzione per le infrastrutture sportive italiane?
Ma quali potrebbero essere le conseguenze positive di questa nuova tassazione? La risposta l’ha, a dirla tutta, data, seppur indirettamente, il ministro dello Sport Abodi. Infatti questa è stata definita come una vera e propria tassa di scopo. Infatti il fine e l’obiettivo principale sarebbe prevalentemente quello di raccogliere le risorse e necessarie per il miglioramento delle infrastrutture sportive, con tanto di riqualificazione degli impianti. Un qualcosa che verrebbe fatto tenendo conto delle necessità degli atleti e degli spettatori, ma anche di quelli che sono gli standard moderni. Stime e previsioni parlando di 350 milioni di euro di gettito tra 2024 e 2025. Numeri e dati che dovrebbero comunque poi trovare conferma e riscontro in quella che è la realtà. Tenendo conto dei rischi e dei pericoli di cui si è già parlato. Insomma, tutto è da vedere e da valutare alla prova dei fatti.