Tassista coraggioso, salva ragazza da un tentativo di stupro. “Ma non chiamatemi eroe”

Un tassista coraggioso, che intervenendo prontamente ha salvato una giovane ragazza da un tentativo di stupro. I fatti risalgono allo scorso dicembre, ma la vicenda è venuta a galla solamente ora. Perché la vittima, a quasi due mesi di distanza dal terribile episodio, ha voluto ringraziare nuovamente il suo salvatore. Ma questa volta non solo in privato. Scrivendo al radio taxi 3570, per il quale Alessandro – questo il nome del tassista – lavora da oltre 10 anni. “Grazie, grazie mille ancora per quanto hai fatto”, le parole della ragazza. Che in quella serata buia e invernale, se la era vista davvero brutta. Fino all’intervento di Cremona 35, come viene chiamato da tutti Alessandro. Con la sigla del suo radio taxi. Che sentite delle urla, da un vicolo in zona Ostiense, si è precipitato con la sua macchina bianca, abbaglianti accesi. E ha visto una giovane per terra, con due uomini su di lei. Decidendo in un attimo di scendere e precipitarsi contro gli aggressori. Che all’inizio hanno resistito, ma che poi si sono dati alla fuga.

Il tassista coraggioso, farmi pagare la corsa? Non ci ho nemmeno pensato un attimo

Alessandro aveva sentito delle grida. Mentre con il suo taxi Cremona 35 verso le 22 di una serata di dicembre, si trovava in zona Ostiense. Alla ricerca di qualche cliente all’uscita dai locali. Ma quel frastuono lo aveva insospettito. Così aveva girato il muso della macchina, e si era precipitato in un vicolo male illuminato. Dal quale giungevano le grida. E vista una ragazza a terra, con due energumeni sopra di lei, aveva prontamente accostato il taxi. Scendendo, e iniziando una colluttazione. Perché i due assalitori sulle prime non sembravano affatto spaventati. Poi però, anche per il timore di essere scoperti, gli aggressori erano scappati. “Ho fatto subito salire in macchina la ragazza – ha raccontato Alessandro. Anche perché temevo l’arrivo di altri complici. Poi le ho detto se voleva chiamare il 112, o recarsi al pronto soccorso. Ma lei voleva solo andare a casa. Così mi sono fermato a prendere una bottiglia d’acqua. E l’ho accompagnata a Formello, dove abita. Il padre di ha abbracciato – ha concluso il tassista-. Mi voleva almeno pagare la corsa, ma io non ho assolutamente voluto. Non mi sento un eroe, chiunque avrebbe fatto come me al mio posto”. Può darsi, ma intanto resta un bellissimo episodio di coraggio e solidarietà da raccontare. ‘Cremona 35’ non vorrà passare come un eroe, ma ha fatto sicuramente una bellissima figura. E i ringraziamenti commossosi sono la conclusione più bella di questa storia a lieto fine.