Il fermo nazionale e l’astensione dal lavoro dei tassisti è scattato alle 8 di questa mattina. E durerà fino alle alle 22 di stasera. Lo ricordano Ugl taxi, Federtaxi Cisal, Tam, Satam, Claai, Unimpresa, Usb taxi, Uritaxi, Uti, Or.S.A taxi, Ati Taxi e Associazione Tutela Legale Taxi. Le sigle promotrici dello sciopero di oggi. Che in un comunicato stampa diffuso dall’agenzia Ansa hanno illustrato le loro ragioni. “La pandemia in atto – spiegano i sindacati – ha investito in modo drammatico il nostro comparto. Da un lato il crollo sostanziale dei flussi di turisti ha notevolmente ridotto la domanda di utilizzo dei nostri mezzi. Dall’altro lato, la continua incentivazione e l’affermarsi dello smart working, ha impattato negativamente sugli spostamenti di tipo lavorativo. Facendo così vivere al settore una doppia crisi”. E moltissimi conducenti e proprietari delle auto bianche si sono sentiti abbandonati. Proprio nel momento del bisogno. L’adesione è stata pressoché totale, hanno dichiarato gli organizzatori. E stamattina non ci sono tassisti e auto bianche alla stazione Termini di Roma.
I tassisti in sciopero, questa per noi è la crisi peggiore. E le istituzioni ci hanno abbandonati
“Nel totale abbandono delle istituzioni, sia centrali che periferiche, continuiamo ad adempiere agli obblighi tipici del servizio pubblico. Essendo in alcune realtà locali, come già avvenuto in pieno lockdown, l’unico servizio di trasporto messo a disposizione dei cittadini. Soprattutto nelle fasce orarie tardo serali e notturne”. Così in un comunicato, le sigle dei taxi che hanno promosso lo sciopero nazionale di oggi. Con tantissimi tassisti che si sono radunate a Roma, sotto al Ministero dell’Economia e delle Finanze. Per chiedere aiuti alla categoria, certo. Ma anche regole chiare, lotta all’abusivismo e tutela d all’aggressione delle grandi multinazionali. I sindacati sottolineano che “dopo otto mesi, oggi siamo in ginocchio e abbiamo necessità che anche agli operatori del nostro comporta venga riconosciuto un giusto ristoro di natura economica. E che si trovino forme di incentivazione all’uso del servizio taxi. In un Paese nel quale si ha necessità di potenziare l’offerta di trasporto pubblico, non si possono tenere ferme le nostre vetture. Mentre i tradizionali mezzi di trasporto sono sovraccarichi di passeggeri, con le negative conseguenze sanitarie che ciò comporta”.
Chiediamo fondi anche per noi in Finanziaria e nei Decreti del governo. Investiamo sulla tecnologia e sulla lotta all’abusivismo
“Come avvenuto per altri comparti, devono essere stanziati fondi anche per la nostra categoria. Da utilizzare anche per erogare dei voucher taxi, da far utilizzare a particolari fasce d’utenza. Come disabili, malati cronici anziani, studenti e personale medico e infermieristico. Per facilitarne in sicurezza gli spostamenti”. Queste alcune delle principali richieste dei tassisti scesi in piazza oggi. Che chiedono anche di essere aiutati per investire nelle nuove tecnologie. E un controllo particolare contro l’abusivismo. “Occorre concludere l’iter normativo previsto dalla legge 12/2019 – termina la nota delle sigle sindacali- con l’approvazione dei decreti necessari a disciplinare l’uso delle piattaforme di intermediazione tecnologica. E a contrastare l’annosa problematica dell’abusivismo, un fenomeno di per se già intollerabile in tempi ordinari, ed oggi totalmente inaccettabile”.