Tatuaggi e piercing, si cambia: ecco cosa prevede la nuova legge regionale

tatuaggi piercing

“E’ stata approvata dalla Regione Lazio la legge che disciplina tutti gli aspetti legati alla pratica di tatuaggi e piercing”. A darne notizia Marco Manzo, storico tatuatore romano famoso in Italia e nel mondo, titolare del Tribal Tattoo Studio, uno dei primi e più frequentati della capitale anche per i suoi elevatissimi standard di igiene e sicurezza e tatuatore di fiducia di personaggi noti come Asia Argento, Max Gazzè e Gabriel Garko. Inoltre Manzo è primo docente nei corsi professionali obbligatori in materia di igiene e sicurezza del lavoro e tecnica di tatuaggio e piercing sin dalla loro istituzione.

“La giunta regionale del Lazio – spiega – ha trattato con competenza i vari aspetti riguardanti la nostra attività, a cominciare dall’aumento di ore dei corsi obbligatori portate ad 800 per i tatuaggi e 300 per i piercing, oltre ai corsi d’aggiornamento per i professionisti. Molto apprezzabile lo stanziamento di fondi per le donne che abbiano subito una mastectomia e vogliano coprirne gli esiti cicatriziali con un tatuaggio. D’altra parte, il tatuaggio è già frequentemente utilizzato per coprire cicatrici di varia natura: questo tipo di lavoro personalmente mi da molta soddisfazione perché oltre a realizzare un tatuaggio si aiuta una persona che a volte ha difficoltà a mostrare alcune parti del corpo. Vengono inoltre disciplinate le manifestazioni pubbliche”.

“Personalmente – sottolinea – auspico una futura legge nazionale , con le stesse regole su tutto il territorio, con corsi professionali di durata triennale come già avviene per gli altri servizi di cura alla persona come estetica o parrucchieri, per consentire una formazione che possa dare uno sbocco lavorativo più facile a chi aspira a questa professione con adeguata preparazione e competenza”.

La legge regionale sui tatuaggi e il piercing

“Avevamo bisogno di una legge – avverte – io ho aperto la mia attività ben prima delle linee guida del ministero della Sanità del 1998 , ed all’epoca tutto era molto complicato poiché non si sapeva come autorizzare l’inizio dell’attività, le regole ce le auto imponiamo per etica o competenza specifica , avevamo sempre timore di eventuali chiusure o divieti; avere regole certe consente di poter investire sulla propria attività e di condurla facilmente”.

“Per quanto riguarda – precisa – un altro aspetto della legge della Regione Lazio, ossia il divieto di tatuaggio e piercing ai minori di 14 anni, fatto salvo il lobo dell’orecchio , era una prassi già consolidata tra i professionisti del settore che non accontentano i minorenni, soprattutto in zone del corpo visibili che potessero costituire una limitazione per l’approccio ad alcuni ambienti di lavoro”.

“E’ necessario quindi ribadire – rimarca Manzo – quanto sia importante rivolgersi esclusivamente a tatuatori e piercer professionisti , cha abbiano le qualità per condurre queste pratiche in sicurezza: scegliere un tatuatore qualificato a Roma è molto facile data l’abbondanza di offerta a qualunque prezzo e per qualunque stile di tatuaggio si desideri”.

Parla il tatuatore dei vip, Marco Manzo

“La Regione Lazio – ricorda – durante l’emergenza Covid aveva già dato linee guida per l’esecuzione di tatuaggi e piercing in sicurezza che hanno permesso agli operatori di lavorare con più tranquillità e dare garanzie ai propri clienti: al Tribal Tattoo Studio e negli altri studi professionali le applichiamo scrupolosamente”.

“E’ stato imposto – dice – di far entrare un cliente alla volta, gli accompagnatori sono consentiti solo in caso di minorenne o di persona disabile, a tutti viene misurata la temperatura, vengono igienizzate le mani e gli ambienti di lavoro, vengono forniti dispositivi di protezione individuale e si cerca di evitare assembramenti lavorando solo su appuntamento”

Marco Manzo, a cui si deve l’ingresso del tatuaggio nel mondo dell’arte contemporanea, nei musei, nelle loro collezioni, nelle grandi mostre e nei monumenti pubblici, segnando così una nuova tappa nella storia dell’arte conclude: “La prima garanzia che si deve dare ad un cliente non è la capacità artistica ma la sicurezza igienico sanitaria”.