Teatri in crisi: battaglia per salvare l’Eliseo
Tutelare la cultura, salvare l’Eliseo: è battaglia a viso aperto da parte di Fratelli d’Italia in Parlamento per il bene di un patrimonio della città. Anche se tra mille ostruzionismi di governo, è importante tentare di fare di tutto per garantire cultura a Roma.
“Abbiamo presentato emendamenti al decreto Milleproroghe per garantire maggiori fondi ai Teatri Nazionali e ai Teatri di rilevante interesse culturale. Ma le commissioni competenti hanno dichiarato inammissibili gli atti. Fdi è riuscita, però, ad approvare, nelle osservazioni della commissione Cultura al Decreto, la richiesta di maggiori fondi al settore teatrale, in grave instabilità economica.
Teatri sottofinanziati
Il sistema dei teatri pubblici e privati in Italia è nettamente sottofinanziato rispetto alla media europea: l’Italia, per fare un esempio, non supera lo 0,2% del pil mentre la Francia è oltre l’1% per cento. Riteniamo necessaria e urgente l’istituzione di un tavolo sui teatri in crisi presso il Mibac. Ciò al fine di salvare questi presidi di cultura e identità, a partire dall’Eliseo, ed evitare favoritismi”. Lo afferma il capogruppo di Fdi in commissione Cultura della Camera, Federico Mollicone, durante l’esame del dl Milleproroghe in corso a Montecitorio. E sarebbe gravissimo se il ministero della Cultura se ne disinteressasse ancora.
Aiutare i lavoratori dell’Eliseo
“Il mancato aumento rischia di minare la stabilità produttiva di molti teatri, tra cui l’ Eliseo – su cui fu posto un vincolo proprio da Franceschini per la garanzia delle finalità artistiche della struttura per il bene della comunità culturale nazionale e romana – con possibili rischi per la situazione dei lavoratori, a cui va la nostra solidarietà. Con il capogruppo in commissione Bilancio, Ylenja Lucaselli, abbiamo richiesto l’accantonamento degli emendamenti relativi al rifinanziamento del Teatro Eliseo, al fine di garantire un più attento esame del tema”, conclude Mollicone.
Ora si tratta di seguire gli sviluppi della battaglia politica.