Teatro in lutto, è morto Glauco Mauri. Era atteso al Vascello per Oscar Wilde

Glauco Mauri

L’attore e regista Glauco Mauri, grande protagonista nella storia del teatro, di cui era il decano, e del cinema con memorabili interpretazioni per Marco Bellocchio, Dario Argento e Nanni Moretti, è morto sabato 28 settembre a Roma. Avrebbe compiuto 94 anni martedì prossimo, 1° ottobre.

Sul palco con Wilde

A Pesaro, dove era nato nel 1930, ha debuttato il 20 settembre al Teatro Rossini, con la nuova versione teatrale della lunghissima lettera “De Profundis”, quasi una autobiografia, che Oscar Wilde scrisse dal carcere al suo amico Alfred Douglas, una parabola universale della sofferenza, dell’arte e dell’amore. Mauri si era sentito poco bene meno di una settimana fa ed era stato costretto a rinunciare ad andare in scena al Teatro Vascello di Roma, dove era atteso giovedì scorso, per il suo nuovo spettacolo di prosa.

La sua carriera

Glauco Mauri ebbe il primo ruolo da protagonista a 15 anni con una compagnia amatoriale nella sua Pesaro. Nel 1949 entrò all’Accademia di Arte Drammatica di Roma diretta da Silvio D’Amico, ed ebbe tra i suoi insegnanti: Orazio Costa, Wanda Capodaglio, Sergio Tofano, Mario Pelosini. Debuttò da professionista nel 1953 nel “Macbeth” di William Shakespeare diretto dal suo maestro Costa. Nello stesso anno fu Sir Tobia ne “La dodicesima notte” di Shakespeare con la regia di Renato Castellani, e, diretto da André Barsaq, ottenne un grande successo personale nel ruolo di Smerdjakov ne “I fratelli Karamazov” di Fedor Dostoevskij, in un cast che annoverava Memo Benassi, Lilla Brignone, Gianni Santuccio ed Enrico Maria Salerno. Nel 1957 recitò con Renzo Ricci in “Lunga giornata verso la notte” di Eugene O’Neill e poi lavorò per alcuni anni con la compagnia di Anna Proclemer e Giorgio Albertazzi.