Teknoservice, tangente da 300 mila euro e promesse di voti in cambio dell’appalto dei rifiuti: scandalo per l’azienda che raccoglie i rifiuti anche a Pomezia
Un nuovo terremoto politico-giudiziario coinvolge un’azienda della raccolta dei rifiuti. E, più precisamente, la stessa che si occupa del servizio a Pomezia, la Teknoservice. Quell’azienda che, dall’inizio dell’appalto, ha ricevuto da parte dei cittadini numerose critiche per come viene svolto il servizio. Sono stati numerosi infatti gli articoli di giornale che hanno portato in evidenza le segnalazioni – inviate direttamente al Comune di Pomezia, sia via mail, sia attraverso l’app Municipium, oppure pubblicate a ripetizione sui vari gruppi di quartiere nei social network – fatte dai cittadini, che lamentavano strade sporche come mai in passato.
E ora la società Teknoservice si trova al centro di un’inchiesta, che riguarda presunte mazzette e si sviluppa su due filoni molto simili, uno riguardante il Comune di Marano, in cui è indagato l’ex sindaco Rodolfo Visconti, e un altro il Comune di Giugliano, in cui sono indagati il sindaco Nicola Pirozzi e il suo predecessore Antonio Poziello, oltre che a dirigenti della Tecknoservice.
Pomezia e Torvaianica, strade sporche e ‘spazzini miraggio’
L’inchiesta
Al centro delle indagini, coordinate dalla Procura di Napoli, ci sono accuse di corruzione, turbativa d’asta e presunti scambi di denaro e favori in cambio dell’aggiudicazione di appalti. Coinvolti anche ex sindaci e funzionari pubblici di spicco. In particolare, il caso di Giugliano coinvolge direttamente l’attuale sindaco Nicola Pirozzi e l’ex sindaco Antonio Poziello, entrambi indagati per presunti vantaggi concessi alla Teknoservice durante l’affidamento del servizio.
Secondo le indagini, Poziello avrebbe agito da intermediario per agevolare la Teknoservice, ottenendo in cambio un appoggio economico e politico. Il PM sostiene che sarebbero stati promessi 300mila euro e supporto elettorale per assicurarsi l’assegnazione dell’appalto. Non solo denaro: si parla anche di regali, tra cui un orologio di marca Paul Picot dal valore di 6mila euro, e facilitazioni nella gestione delle assunzioni, con liste di candidati proposti dalla Teknoservice stessa.
Sindaco Pirozzi auto sospeso dal PD
Pirozzi, a seguito dell’indagine, si è auto sospeso dal PD. Al momento è accusato di avere concesso una proroga alla Teknoservice e di avere annullato le sanzioni nonostante le ripetute violazioni. Gli inquirenti parlano anche di promesse per nuovi incarichi, come la nomina di un dirigente all’Ufficio Ambiente vicino alla Teknoservice e l’assegnazione di ulteriori servizi alla ditta.
Pomezia alla finestra
Attualmente, l’inchiesta ha portato alla richiesta di arresti domiciliari per 12 persone, inclusi dirigenti e collaboratori della Teknoservice, oltre a ex assessori e funzionari comunali. Tra loro, anche il sindaco di Giugliano e il suo predecessore. In tutto sono 62 gli indagati, 37 a Marano e 25 a Giugliano. L’indagine prosegue, con interrogatori programmati per l’inizio di novembre, per chiarire tutte le posizioni. È importante ricordare che, fino a sentenza definitiva, tutti gli indagati sono da ritenersi innocenti.
Pomezia, con la sua esperienza diretta con la Teknoservice, guarda con attenzione ai prossimi sviluppi. Le criticità evidenziate dai cittadini e i risvolti dell’indagine pongono interrogativi non solo sul sistema di gestione rifiuti locale, ma anche sulla necessità di una maggiore trasparenza e responsabilità negli appalti pubblici.