Teppisti comunisti contro Roccella e Salvini. E oggi c’è la Meloni
Ci manca solo che si scomodi la litania del “fascismo degli antifascisti”; no, a Torino c’erano teppisti comunisti. Che hanno preteso di impedire il dibattito su un libro con la presenza del ministro Eugenia Roccella.
E pure a Bologna se la sono presa – un pugno di scemi in eskimo – con il vicepremier Salvini giunto in città per fare il punto della situazione per la grave alluvione abbattuta sulla regione con il suo carico di morte.
Teppisti comunisti e scemi in eskimo
Saranno contenti gli intellettuali rossi, quelli che ogni giorno ci propinano le loro fregnacce contro la destra al governo dell’Italia. Sono gli istigatori dell’intolleranza. Che non diventa violenza aperta e brutale solo perché i veri democratici stanno esattamente dalla parte opposta alla loro.
Elly Schlein tace. Quella che preferisce andare a trovare in tenda i suoi compagni d’affitto non pronuncia neppure una parola per dire basta agli attivisti violenti. Anzi, la dice contro chi critica il direttore del Salone del Libro. Penoso. Lo chiama “diritto al dissenso”. Fuori di testa. Estremista.
Oggi a Bologna ci sarà anche Giorgia Meloni, che ha lasciato anzitempo il G7 in Giappone. La premier vuole vedere di persona come si stanno prestando i soccorsi alle popolazioni: i teppisti comunisti contesteranno anche lei, alla faccia delle famiglie alluvionate dell’Emilia Romagna?
Oggi contesteranno anche Giorgia Meloni?
Francamente non se ne può più dell’intolleranza rossa. Questi episodi – a prescindere dalla loro portata – si verificano sempre più spesso ed è responsabilità di chi eccita gli animi. E ieri quanto accaduto soprattutto a Torino è davvero intollerabile.
Il direttore del Salone del Libro se l’è presa addirittura con la deputata Augusta Montaruli, che lo ha invitato a vergognarsi per la pessima gestione dell’evento con la Roccella. Lui ha farfugliato e poi fatto la vittima. La sinistra – a partire appunto dalla Schlein – ha attaccato la Montaruli e non i teppisti. Così va il mondo.
No, non va affatto bene questo clima contro chi governa l’Italia per volontà sovrana del nostro popolo. Ed è la sinistra politica e mediatica che sta fomentando l’odio. È ora di smetterla con un’aggressione continuata che parte dalle redazioni e si scatena nelle piazze o persino nei luoghi della cultura. Ma che vergogna…