Termovalorizzatore a Santa Palomba, Acea: ‘Lavori entro il 2025’. I Comitati contro Gualtieri: ‘La Regione reagisca’

Termovalorizzatore

“Attendiamo fiduciosi l’esito della gara per la realizzazione del termovalorizzatore di Roma, per la quale abbiamo presentato un’offerta nel mese di maggio”. Ha esordito così Fabrizio Palermo, amministratore delegato di Acea, durante una conference call sui risultati dell’azienda nel primo semestre. Tanti numeri e progetti infrastrutturali, poi il riferimento al termovalorizzatore tanto discusso, che dovrebbe sorgere a Santa Palomba. Secondo Acea, il cantiere si potrebbe aprire tra la fine del 2024 e l’inizio del 2025, ma bisogna aspettare la conferma da Roma.

Roma, il Consiglio di Stato respinge un altro (l’ennesimo) ricorso contro il Termovalorizzatore: non tutto però è ancora perduto

A maggio scorso era stata aperta la busta dei documenti amministrativi, quelli relativi alla partecipazione del bando pubblico per realizzare l’inceneritore. L’unica offerta era arrivata da Acea Ambiente, come capogruppo di un Raggruppamento temporaneo d’impresa, che comprende anche Suez Italia, Vianini Lavori, Hitachi e Rmb. Roma Capitale, quindi, ha iniziato la procedura di valutazione di tutti i documenti, poi verrà nominata una Commissione e verranno valutati gli aspetti sì economici e finanziari, ma anche tecnici. Infine, si partirà con la realizzazione.

Gualtieri sul termovalorizzatore: ‘Un’ottima notizia’

Il Sindaco Roberto Gualtieri, a maggio scorso, aveva accolto con gioia la presentazione dell’offerta arrivata da Acea: “Avanti tutta per aprire il cantiere del termovalorizzatore tra la fine del 2024 e l’inizio dell’anno prossimo. Roma vuole rivoluzionare il suo ciclo dei rifiuti per trattarli in proprio e costruire finalmente un’autonomia impiantistica come tutte le altre capitali europee e le grandi città italiane hanno già fatto: vogliamo cancellare una volta per tutte il ricorso alle discariche e la vergogna di un modello costoso, inquinante e inefficiente” – aveva spiegato. Ma i comitati non ci stanno e la loro protesta prosegue. Dal Campidoglio alla Regione, chi non vuole il termovalorizzatore da tempo sta ‘combattendo’ e sta facendo sentire la propria voce. Richieste per ora rimaste inascoltate.

La rabbia dei comitati

Continua la protesta dei comitati, quelli contro l’inceneritore. In molti si sono riuniti, hanno messo in piedi una petizione popolare sostenuta da 13 mila firme raccolte, come hanno spiegato, in tutti i Comuni minacciati dalle decisioni che vengono prese dall’alto. Loro chiedono solo una cosa: che la Regione Lazio reagisca.

Una consegna di firme in due tappe – hanno spiegato in una nota dall’Unione dei comitati contro l’inceneritore – dapprima al Presidente della Regione Lazio, alla Garbatella, dove all’Unione dei Comitati si sono aggiunti, indossando le fasce tricolori Alessandra Mantuano, Vicesindaco di Ciampino, Gabriella Sergi, Assessora all’ambiente del Comune di Albano e Paolo Gasperini, Presidente del Consiglio comunale di Castel Gandolfo. La loro partecipazione rinnova l’impegno a contrastare fino in fondo l’inceneritore. Ci attendiamo che alle prossime iniziative partecipino tutti i sindaci e rinnoviamo la richiesta di attivare un tavolo permanente Sindaci “No Inceneritore” e l’Unione dei Comitati”.

Poi si sono presentati alla Pisana, al Consiglio Regionale. Qui la delegazione dell’Unione è stata “ accolta e introdotta dalla Consigliere Alessandra Zeppieri, è stata ricevuta nella Sala Rutuli da Fabrizio Ghera, Assessore regionale ai rifiuti. All’incontro, oltre ad Alessandra Zeppieri (Polo progressista) hanno partecipato i Consiglieri di minoranza Valerio Novelli (M5S) e Claudio Marotta (AVS)”.

Il Comitato contro il termovalorizzatore

“In attesa di incontrare l’Assessore, ci siamo intrattenuti con Laura Corrotti, Presidente della Commissione Rifiuti con la quale abbiamo sottolineato la necessità di un intervento nelle materie rientranti nelle competenze regionali: la tutela dell’acqua, l’applicazione della L. n.13/2019 “aree a elevato rischio di crisi ambientale” in relazione alla discarica di Roncigliano e richiesto di tornare a verificare lo stato della procedura di pre infrazione aperta dalla Commissione europea in relazione alla gestione dei rifiuti a Roma e nel Lazio (2019/9541 ENVI). Con l’Assessore Ghera, nel presentare la petizione popolare, abbiamo ribadito i motivi di contrarietà e ripreso nel dettaglio i due temi forti a tutela del territorio: acqua e legge regionale 13/2019″.

Da una parte, quindi, c’è chi continua a contrastare il termovalorizzatore, dall’altra le parole sembrano presto trasformarsi in fatti: l’offerta di Acea è stata presentata, il comune di Roma ha avviato tutte le pratiche. E presto il cantiere dovrebbe aprire. L’impianto dovrebbe bruciare rifiuti da circa 600mila tonnellate annue di pattume urbano all’anno. E dovrebbe sorgere su un terreno di circa 10 ettari situato in località Santa Palomba, tra i due comuni di Albano Laziale ed Ardea, quindi all’estrema periferia di Roma sud, al confine con i Castelli Romani.