Termovalorizzatore, il Tar dà il via libera: bocciati tutti i ricorsi presentati
Il Tribunale amministrativo del Lazio ha rigettato i sei ricorsi presentati da comitati di cittadini, associazioni, sindaci dei Comuni a sud di Roma che confinano con l’area di Santa Palomba individuata per la costruzione del termovalorizzatore. Secondo i giudici i motivi addotti a sostegno della richiesta di sospendere gli atti propedeutici, avviati dal Campidoglio, per la realizzazione dell’impianto sono “destituiti di fondamento”.
Ad agosto la gara
A inizio agosto è attesa la pubblicazione della gara per la costruzione dell’impianto e il rigetto dei ricorsi consente al Campidoglio di andare avanti senza rallentamenti. Il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, per questo, ha espresso soddisfazione: “È una decisione importante che salutiamo con grande favore. Eravamo fiduciosi della forza degli argomenti, della solidità della procedura amministrativa, che è partita e che quindi andrà avanti. Questo ci consente di andare avanti rispettando la tabella di marcia, la gara e poi l’apertura dei cantieri”.
La sentenza
In 45 pagine di sentenza i giudici amministrativi replicano punto per punto alle obiezioni sollevate dai cittadini e dai sindaci dei Comuni di Albano Laziale, Ariccia e Ardea. Capofila dell’iniziativa giudiziaria è il Comitato No inceneritore Santa Palomba, difeso dall’avvocato Giuseppe Libutti. “Le associazioni, i privati e le amministrazioni comunali – spiegano i giudici nella sentenza – hanno impugnato gli atti e provvedimenti tutti afferenti alla nomina e ai provvedimenti adottati dal Commissario straordinario per la celebrazione del Giubileo della Chiesa Cattolica del 2025” quindi gli atti emanati dal sindaco Roberto Gualtieri. Secondo i giudici del Tar “nessuna legittimazione e interesse possono vantare le parti ricorrenti a contestare in sé il provvedimento di nomina, rispetto al quale non hanno formulato, peraltro, specifiche censure” e “d’altro canto, per le plurime ricadute sul territorio metropolitano del grande evento giubilare, e dei connessi afflussi di pellegrini e turisti, è affatto logica e razionale la scelta, in coerenza con il precedente Giubileo, di individuare il commissario straordinario nella figura del Sindaco di Roma Capitale”.
Il piano rifiuti
Per quanto riguarda invece il piano rifiuti di Roma i giudici del Tar affermano: “Il piano impugnato offre un’approfondita comparazione con lo scenario impiantistico attuale” e secondo il Tar consente di individuare “il raggiungimento di un livello di raccolta differenziata pari al 65 per cento” e “un drastico abbattimento delle tonnellate di Co2 emessa per tonnellata trattata. Del pari, quanto alla localizzazione degli impianti previsti – proseguono i giudici – il piano dedica ampio spazio e giustificazione”. Ancora “va considerato, ciò che appare decisivo, che almeno una parte degli impianti compresi nel Piano commissariale di gestione dei rifiuti sono interessati dall’utilizzo di fondi del Pnrr” e va rilevato che non è stato dimostrato dai ricorrenti “che la previsione del Piano commissariale incida sull’assetto complessivo del sistema nel senso di sovvertirne la coerenza con la normativa eurounitaria”, poiché “il documento ivi richiamato ‘Zero Waste Europe Debunking efficient recovery January 2023’ non rappresenta affatto posizioni ufficiali della Commissione Ue, essendo stato elaborato da una organizzazione non governativa, il network Zero Waste Europe”