Terni, arrestati dalla Polizia i due tunisini che accoltellarono connazionale
Identificati, rintracciati e arrestati dalla Polizia di Stato di Terni, sabato scorso, i due tunisini accusati di aver accoltellato un loro connazionale, denunciata anche la moglie di uno di loro. I fatti risalgono alla tarda serata del 4 febbraio, quando in un appartamento di via Battisti, un uomo viene gravemente ferito al braccio sinistro, riportando lesioni con prognosi iniziale di 40 giorni, ma come minimo di 6 mesi, per fratture multiple, fratture esposte e semi amputazione della mano sinistra, lesioni che porteranno a un indebolimento permanente, a una riduzione del movimento e ad un deficit dell’arto e della mano.
Gravi ferite causate dai due tunisini
L’uomo, soccorso poi in strada, immediatamente portato dal 118 in ospedale, mentre la pattuglia della Squadra Volante intervenuta, seguendo le tracce di sangue lasciate sull’asfalto, individuava l’appartamento da dove era fuggito, non riuscendo però a entrare. Mentre gli agenti iniziavano a raccogliere le prime testimonianze dei vicini e a cercare di contattare il proprietario della casa, arrivava l’inquilino, un cittadino italiano che li faceva entrare nell’appartamento, da dove però erano già usciti tutti; l’uomo dichiarava di condividerlo con un ragazzo tunisino, ma che era all’oscuro di quanto fosse avvenuto perché era stato al lavoro tutto il giorno.
Rapida indagine della Squadra Mobile di Terni
Subito avviata un’indagine da parte degli investigatori della Squadra Mobile e coordinata dalla Procura della Repubblica di Terni, e raccolte altre testimonianze che portavano all’identificazione di alcuni cittadini tunisini presenti nell’appartamento al momento del drammatico evento. Attraverso accertamenti, effettuati anche tramite i social network, la Polizia di Stato, arrivava a due giovani: un tunisino di 36 anni, titolare di un permesso scaduto di validità per asilo politico e un 25enne tunisino, coniugato con cittadina italiana ma di origini tunisine, con precedenti per spaccio.
Anche la vittima ha precedenti per spaccio
Il giorno successivo, il ferito, un tunisino di 19 anni, con una richiesta pendente di permesso di soggiorno per protezione internazionale e con precedenti per spaccio, sentito dalla Squadra Mobile, alla quale raccontava la sua versione dei fatti: il ragazzo dice che quella sera si trovava in casa con altre persone a giocare alla Play Station, casa che condivideva anche con un suo connazionale, quando questi usciva, dicendo che andava a comprare le sigarette. Poco dopo, l’amico rientrava in casa, accompagnato da altre persone, che l’avevano aggredito con violenza e uno di loro aveva estratto dai pantaloni un grosso coltello e lo aveva colpito al braccio, mentre un altro gli aveva spruzzato dello spray urticante agli occhi.