Terremoto politico a Pomezia, accuse e tensioni: richieste di chiarezza sull’elezione del sindaco e aggressione in consiglio
L’elezione del sindaco di Pomezia è regolare o no? Adesso se lo stanno chiedendo in molti, dopo la pubblicazione dell’articolo uscito sulle nostre pagine. Poco fa i due partiti d’opposizione, Pd e Movimento 5 Stelle, hanno ufficialmente richiesto chiarimenti urgenti alla Segretaria Generale, con copia al Prefetto di Roma, riguardo alla procedura di aspettativa e alla conseguente eventuale incompatibilità con dell’elezione alla carica di sindaco.
E sempre questa mattina il primo dei non eletti di Fratelli d’Italia, Paolo Ruffini, ha protocollato una “Contestazione delle cause di ineleggibilità e incompatibilità“, indirizzandola sia al sindaco che al segretario generale, oltre che a tutti i consiglieri.
Clima teso: aggressione a una consigliera Pd
Che ci sia un clima teso lo dimostra il fatto che ieri, in consiglio comunale, c’è stato un momento di alta tensione. La consigliera Rosaria Del Buono, del PD, sarebbe stata aggredita con una spallata dall’esponente della Lega Fabrizio Salvitti mentre si stava discutendo della mozione per l’istituzione del muro della gentilezza, dedicato ai senza fissa dimora e alle persone fragili. A commentare l’episodio il circolo Pd di Pomezia con una nota ufficiale. “Una scena di violenza mai vista prima. Dopo l’aggressione, la consigliera si è recata al pronto soccorso. Il Partito Democratico, a nome di tutti i propri dirigenti e consiglieri comunali, esprime sostegno a Rosaria e dura condanna contro la maggioranza di centrodestra a Pomezia che governa la città con metodi inaccettabili per un vero confronto democratico”.
Da parte sua, il consigliere della Lega smentisce la spallata, parlando di un attacco meramente verbale. “Non c’è stata nessuna spallata. C’è stato solo un diverbio fisico”, ha affermato, difeso anche dai consiglieri della maggioranza che hanno sostenuto la sua versione.
Richiesta di chiarezza sul mandato del sindaco
Sia Paolo Ruffini che i gruppi consiliari del Partito Democratico e del Movimento 5 Stelle di Pomezia hanno chiesto spiegazioni ufficiali alla Segretaria Generale, inoltrando la comunicazione anche al Prefetto di Roma, in merito alla legittimità della procedura di aspettativa e dell’elezione della Sindaco Veronica Felici. Sebbene nel 2023 fossero arrivate rassicurazioni sulla correttezza delle procedure, a seguito delle documentazioni riportate nell’articolo, sono emerse nuove questioni irrisolte.
I punti critici sollevati
Sono state espresse perplessità su alcuni aspetti della procedura amministrativa, chiedendo spiegazioni su:
- Aspettativa anticipata: La sindaca avrebbe chiesto un’estensione dell’aspettativa ancor prima delle sue dimissioni formali da un altro incarico. È possibile fare ciò?
- Necessità di nuova richiesta: È consentito estendere l’aspettativa per un incarico diverso o occorre avviare una nuova domanda specifica?
- Validità senza numero di protocollo: Una richiesta può essere ufficiale senza numero di protocollo?
Trasparenza e chiarezza
I gruppi consiliari chiedono che la Segretaria Generale faccia luce sulla vicenda per assicurare che ogni procedura sia conforme alle norme di legge e per proteggere l’interesse dei cittadini di Pomezia. Ruffini chiede inoltre come mai non sia stata presentata istanza al protocollo come era invece stato fatto in precedenza, con la determina 1111, in occasione dell’incarico da assessore. E poi chiede: “Se ha ottenuto la candidatura il giorno 13 Aprile, il giorno 8 aprile 2023 scritto sul documento è un errore di battitura o era una preveggenza?“