Terribile incidente ai Castelli: ‘Sono salva grazie un ‘angelo’, vorrei conoscerlo e ringraziarlo’. L’appello
È passato più di un mese da quel terribile incidente, ma Marinella non riesce (e non vuole) dimenticare chi in quei momenti così difficili non si è voltato dall’altra parte. Anzi, ha pensato bene di fermarsi e di soccorrere lei e suo marito, che il 23 giugno scorso sono rimasti coinvolti in un brutto incidente stradale nei pressi del lago di Castel Gandolfo, vicino alla curva all’altezza di Palazzolo, sulla via dei Laghi. Due ‘eroi’, come li chiama lei, si sono fermati, li hanno aiutati. E ora Marinella e suo marito sono certi di una cosa: sono vivi grazie a loro e al loro tempestivo intervento.
“Cerco uno degli eroi che mi ha salvato la vita dopo l’incidente a Castel Gandolfo”
Marinella e suo marito erano a bordo di uno scooter quando, improvvisamente e per cause ancora tutte da chiarire, un’auto, una Smart ha invaso la loro corsia. A bordo della vettura una ragazza, che li ha centrati in pieno con la vettura. “Siamo vivi per miracolo, dopo l’impatto siamo stati soccorsi da un carabiniere della forestale, che viaggiava poco dietro di noi e che ha fermato la prima autovettura che viaggiava. Il guidatore di questa auto, una Hyundai Atos rossa, era un operatore del 118, che andava a lavorare”. E ora la donna, che è riuscita a rintracciare il Carabiniere e a ringraziarlo, vorrebbe fare lo stesso con l’operatore del 118, l’altro ‘angelo’ che li ha aiutati. Così si è rivolta alla pagina social ‘Ti cerco Appelli‘ con un post che in pochissimo tempo ha già fatto il pieno di commenti. Sì perché in questi casi la macchina della solidarietà sa come mettersi in moto, sa farlo velocemente in un mondo sempre più egoista, prepotente e menefreghista.
L’appello
“Siamo vivi grazie ai primi soccorsi di questi due angeli, due eroi. Sono riuscita a conoscere il Carabiniere, non ho notizie dell’operatore del 118. Unico indizio: Hyundai Atos rossa. Chiunque ricordi di questo particolare e di questo incidente potrebbe essermi davvero d’aiuto” – ha spiegato. Marinella vorrebbe solo ringraziare e abbracciare quell’uomo, che le ha salvato la vita. Lei ora sta bene, il marito ancora in ospedale. Ma probabilmente senza quel carabiniere e quell’operatore del 118 l’epilogo sarebbe stato diverso e oggi saremmo stati qui a raccontare una storia senza lieto fine.
A molti potrebbe sembrare quasi scontato fermarsi e aiutare alla vista di un incidente o di una persona in difficoltà. Eppure, non sempre è così e la realtà di tutti i giorni ce lo dice. C’è chi si volta dall’altra parte, fa quasi finta di non essere stato presente, come se nulla gli appartenesse. E chi ingrana la marcia e fugge. Non è stato questo il caso. E per fortuna.