Terrore ad Ardea: madre e figlia sequestrate da tre rapinatori armati e incappucciati

Tor San Lorenzo
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Un’ora di puro terrore. È questo ciò che hanno vissuto una madre e sua figlia nella loro casa di via Del Parco, a Tor San Lorenzo, ad Ardea, in balia di tre banditi e armati di pistola e manganello e incappucciati. I malviventi sono entrati nella loro abitazione verso le 22:30, costringendo le due donne a subire una violenta irruzione e una serie di minacce, per poi andarsene con un bottino di 4mila euro e un prezioso Rolex.

L’aggressione

Tutto è iniziato quando Desirée (nome di fantasia), uscita per recarsi nel bagno esterno della casa, si è imbattuta in tre uomini incappucciati, nascosti dietro un muretto. Alla vista della donna, uno dei banditi le ha puntato una pistola e l’ha minacciata di non urlare. Nonostante il terrore, Desirée ha gridato, richiamando l’attenzione della figlia Alina (nome di fantasia), che era all’interno.

Quando la giovane ha aperto la porta per capire cosa stesse accadendo, i tre rapinatori le hanno spinte violentemente dentro casa, facendole cadere rovinosamente a terra. Uno dei criminali, di origine marocchina, ha subito rubato il Rolex che la ragazza indossava, mentre gli altri due la obbligavano a sedersi sul divano con sua madre. A raccontarlo è proprio Alina, ancora scossa dall’accaduto. Ma risoluta ad andare a fondo alla vicenda, tanto da denunciare tutto ai carabinieri di Tor San Lorenzo. E a mettere in guardia i suoi vicini.

Minacce e furto

Durante il raid uno dei malviventi, con accento romano, ha cercato di calmare le due vittime, chiedendo un documento del figlio, Robert (nome di fantasia), un giovane imprenditore locale, titolare di un’officina che in quel momento non era in casa. Il bandito ha chiesto ad Alina insistentemente un “foglio” o meglio un documento, senza pronunciare nello specifico di cosa si trattasse.

“Mi ha detto: Io sono stato mandato, mi hanno mandato, tranquille, non vi voglio fare del male, sto solo cercando di risolvere un problema”, racconta Alina. Per tranquillizzare la ragazza, l’uomo le ha persino restituito momentaneamente il Rolex.

Nel frattempo, il complice marocchino ha frugato in tutta la casa, riuscendo a trovare 4mila euro nascosti in una scatola nella camera del figlio. Quando ha capito che non c’era altro da rubare, si è rivolto di nuovo alla ragazza, riprendendole con la forza il Rolex e minacciandola: “Dammi l’orologio, altrimenti finisce male.”

La fuga

Dopo aver messo a segno il colpo, i tre uomini sono usciti dalla casa, minacciando le vittime di non chiamare i Carabinieri. “Stai tranquilla, domani torno e ti chiamo”, ha detto uno dei rapinatori prima di scomparire nella notte. “Non so se avessero un’auto da qualche parte, li ho visti allontanarsi a piedi” -“, spiega ancora Alina. E poi rivive quegli attimi di terrore. “Sono rimasti in casa quasi un’ora, dalle 22:30 circa alle ore 23:20 circa“.

Il bottino e l’intervento dei Carabinieri

I malviventi hanno rubato un Rolex OYSTER Perpetual Date in acciaio con ghiera di diamanti, del valore di circa 6mila euro, oltre ai 4mila euro in contanti. Subito dopo la fuga, le vittime hanno chiamato i Carabinieri, che sono arrivati poco dopo per avviare le indagini. Le due donne hanno descritto i rapinatori, fornendo dettagli sugli abiti e sulle caratteristiche fisiche di due di loro, ma non sono stati in grado di riconoscerli con precisione poiché erano incappucciati.

“Uno di loro – ha spiegato Alina – era di origini marocchine, alto circa 185 cm, molto magro, aveva una tuta nera, forse della Nike. Aveva un taglio degli occhi a mandorla neri e capelli marrone scuro. Il secondo quello si faceva chiamare “Giovanni”, era alto circa 175 cm, corporatura robusta, vestito con una tuta di nera e scarpe Adidas Trainer. Aveva gli occhi scuri. Il terzo non mai ha parlato e non sono riuscita a vedere dettagli”.

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