Terrore sul treno per Velletri: macchinista ferito, capotreno aggredita

L’ennesima aggressione su un treno regionale. Questa volta è accaduto a Velletri, capolinea di una corsa partita da Roma. Un uomo ha aggredito due lavoratori di Trenitalia, inveendo prima verbalmente e poi passando ai fatti. A farne le spese, un macchinista colpito più volte al volto fino a riportare la frattura del setto nasale. È stato portato d’urgenza al Nuovo Ospedale dei Castelli, dove è attualmente ricoverato. Coinvolta anche una capotreno, strattonata e minacciata durante l’assalto.
A denunciare l’accaduto è la Fit-Cisl Lazio, che punta il dito contro la gestione della sicurezza a bordo e accusa l’azienda di non essersi fatta vedere neanche dopo un episodio così grave.

Fit-Cisl: “Aggressione inaccettabile, silenzio aziendale ancora più grave”
Il sindacato non usa mezzi termini. “Siamo di fronte all’ennesimo episodio intollerabile, eppure da parte di Trenitalia nessun dirigente si è recato a esprimere solidarietà o a fornire supporto morale e pratico ai lavoratori aggrediti”, scrive in una nota il segretario regionale Fabio Bonavigo. E rincara la dose: “Vogliamo capire come sia possibile che nessuno si sia mosso, perché sarebbe una gravissima mancanza”.
Un’aggressione in piena regola, mentre si stava svolgendo un normale servizio di trasporto pubblico. Il problema, secondo il sindacato, è sistemico. Le campagne di sensibilizzazione non bastano più. Servono misure concrete, da applicare subito, per evitare che chi lavora sui treni metta a rischio la propria vita ogni giorno.
La sicurezza dei treni regionali è fuori controllo
La Fit-Cisl Lazio ha chiesto un incontro immediato con la direzione regionale Trenitalia e con FS Security. L’obiettivo è chiaro: attivare tutte le misure necessarie per prevenire ulteriori aggressioni e proteggere il personale ferroviario. “È inaccettabile – prosegue Bonavigo – che chi garantisce un servizio pubblico venga trattato così, con totale abbandono da parte dell’azienda”.