Tevere da “Patrimonio Unesco” a “Parco Nazionale Plastic Free”, la proposta degli ambientalisti

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Il Tevere diventa patrimonio Unesco nel tratto che attraversa il centro storico di Roma. L’obiettivo di “trasformarlo” in un Parco Nazionale “Plastic Free” e accessibile a tutti è sempre più vicino. Questa idea proposta da anni dagli ambientalisti di Ecoitaliasolidale non si limita al solo tratto romano del Tevere, ma punta a includere un’area di 80 mila ettari, estendendosi attraverso 4 regioni, 8 province e 82 comuni. Il progetto è visto come una possibilità per ottenere il riconoscimento del fiume Tevere come Patrimonio dell’Umanità Unesco, in linea con altri grandi fiumi europei come la Senna, il Reno e il Danubio.

Da 14 anni Ecoitaliasolidale promuovere la creazione del Parco Nazionale del Tevere

Dal 2010, anno di fondazione del movimento ecologista, infatti, il presidente Piergiorgio Benvenuti continuiamo a promuovere la creazione di un ente unico per la gestione del Tevere, con l’obiettivo di realizzare un “Parco Nazionale del Tevere” per l’intero Patrimonio dell’Unesco.

Un ente unico per la gestione del fiume

Benvenuti sottolinea l’importanza di creare un ente unico per la gestione del fiume, che si occupi della sua riqualificazione, della purificazione delle acque e della navigabilità, promuovendo al tempo stesso la mobilità alternativa, lo sviluppo turistico e l’accesso a sport lungo il Tevere. Oltre alla valorizzazione paesaggistica e alla protezione della biodiversità, questa iniziativa è vista come una grande opportunità in vista del Giubileo del 2025, quando Roma sarà al centro di un evento di rilevanza mondiale, con l’afflusso di milioni di fedeli.

Il rconoscimento del tratto romano

Condividiamo l’annuncio dell’assessora capitolina all’ambiente, Sabrina Alfonsi, in occasione della presentazione in Campidoglio del “Tevere Day”, sull’ipotesi del riconoscimento del tratto romano, ma lo consideriamo parziale e riduttivo. La nostra ambizione è di vedere il Parco Nazionale del Tevere realizzato entro il Giubileo del 2025, quando Roma e l’Italia accoglierà  circa 45 milioni di fedeli da tutto il mondo, superando i numeri dei precedenti Giubilei. Questo evento, oltre alla sua rilevanza spirituale, può rappresentare un’occasione straordinaria per veicolare un messaggio di speranza per la difesa del nostro pianeta, come esortato anche dall’Enciclica Laudato Si. La trasformazione del Tevere in un Parco Nazionale darebbe un significato ancora più profondo a questa occasione”.

Proteggere il 30% del territorio nazionale entro il 2030

Questo progetto, secondo Ecoitaliasolidale, sarebbe cruciale anche per contribuire agli obiettivi europei di tutela ambientale, rispondendo all’invito dell’Unione Europea di proteggere il 30% del territorio nazionale entro il 2030.

“Ben vengano i fondi per i parchi di affaccio – continua Benvenuti – , ma la nostra visione è più ampia: vogliamo un Parco Nazionale del Tevere, che si estenda su 80 mila ettari, coinvolgendo 4 Regioni, 8 Province e 82 Comuni, diventando così il sesto parco nazionale per estensione, includendo anche l’Aniene e i suoi affluenti inferiori.

Tutela del paesaggio e della biodiversità italiana

I Parchi naturali e le aree marine protette sono fondamentali per la tutela del paesaggio e della biodiversità italiana. Attualmente, quasi 6 milioni di ettari sono protetti e assorbono 145 milioni di tonnellate di CO2, circa un terzo delle emissioni nazionali. Dal 1991, la legge quadro 394/91 ha permesso di aumentare l’area protetta dal 3% all’11% del territorio nazionale, con 24 parchi nazionali e 30 aree marine protette. Tuttavia, l’Europa ci chiede di raggiungere il 30% entro il 2030, un traguardo essenziale per affrontare i cambiamenti climatici.

Passo decisivo in vista del Giubileo 2025

“La nostra proposta del Parco Nazionale del Tevere – conclude Benvenuti – sarà un passo decisivo per la salvaguardia ambientale, in linea con gli obiettivi europei. Offrirà anche un’opportunità di rilancio turistico e sportivo per la Capitale in vista del Giubileo del 2025, promuovendo la biodiversità e contribuendo allo sviluppo economico e occupazionale”.