Tiberis, deserto il bando della Raggi per gestire la spiaggia sul fiume
Nessuno vuole gestire Tiberis. La spiaggia sul fiume all’altezza di ponte Marconi tanto voluta dalla sindaca Raggi. E che già due anni fa, prima del covid, era stata un flop gigantesco. Con pochi frequentatori, e un servizio di ricezione e catering praticamente inesistente. Senza la possibilità di mangiarsi qualcosa di buono, o di prendersi un aperitivo con un po’ di musica la sera. Così tra caldo e insetti, le sdraio sul praticello finto erano rimaste desolatamente vuote. Passata la pandemia, il Campidoglio ci ha riprovato anche quest’anno. Mettendo nel bando nuove specifiche. Immaginando anche dei camion bar (prima erano previsti esclusivamente furgoncini tipo ‘ape’) e, udite udite, anche della musica. Ma evidentemente i soldi messi a base di gara erano troppo pochi. O il rischio imprenditoriale è stato giudicato troppo alto. Fatto sta che nessun operatore ha risposto all’invito. Incredibile, in epoca di crisi nera per il commercio.
Ma questo fa capire quanto l’iniziativa sia poco gradita. Vi ricordate il pienone sugli argini nelle belle estati romane di qualche anno fa? Ecco, forse dati alla mano la formula vincente era quella. Ma ovviamente, si è deciso di metterla in soffitta. E di puntare sulle spiagge urbane, neanche fossimo a Parigi. Roma ha il mare a 20 chilometri. E chi vuole andarci lo fa davvero. Non fingendo di essere in spiaggia sulle rive del (sempre troppo inquinato) biondo Tevere.
Il Comune ci riprova con Tiberis. La spiaggia sul Tevere che è sempre stata un ‘flop’
L’apertura di Tiberis posticipata al 15 giugno. Ma nel bando viene aggiunto ‘ove prevista’
Non stupisce che il bando per la gestione della spiaggia Tiberis a Ponte Marconi sia andato deserto. L’ultima volta il sito e’stato accessibile ai romani a metà agosto. A stagione pressoché finita. Questa volta il Campidoglio voleva fare prima. E ha affidato alla sua società Zetema le procedure di gara. Punto forte dell’offerta, oltre all’allestimento della banchina, doveva essere la capacità di offrire un catering di livello. Dal martedì alla domenica. E un degno intrattenimento serale. Ma come detto, nessuno si è fatto avanti. Così la stessa Zetema, ha prorogato i termini della gara fino al prossimo 11 giugno. E l’apertura dello stabilimento balneare sul fiume è stata posticipata ‘presumibilmente’ al 15 dello stesso mese. Ma l’incertezza non finisce qui. Infatti, è stata aggiunta la frase sibillina, ‘ove previsto’. Che suona tanto come un mettere le mani avanti. E certo non da’ fiducia agli operatori che eventualmente decideranno di partecipare al bando e presentare la loro offerta.
D’altronde, anche a colpo d’occhio tutta la zona è ancora dismessa. E non c’è alcun principio di allestimento o di preparazione della kermesse estiva. Così il rischio vero e’ che non se ne faccia nulla. O che succeda esattamente come nell’ultima edizione. Quando per avere un caffè o una bottiglietta d’acqua, i pochi utenti furono costretti a recarsi alle macchinette automatiche. Che tristezza, Roma e il suo fiume meritano certamente molto di più.
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