Tiburtina, nuova aggressione degli immigrati: e i centri sociali li difendono (due video)

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Ennesima aggressione dei clandestini che bivaccano alla stazione Tiburtina da anni. Simone Carabella è andato sul lato chiuso della stazione per documentare lo stato di degrado con una delle sue dirette. E stavolta ha portato con sé anche due titolari di bed and brekfast ubicati delle vicinanze. Uno dei due è dello Sri Lanka. Ha investito dei soldi, lavora in Italia, paga le tasse in Italia. Ebbene, ultimamente, con la chiusura di quel lato della stazione a causa degli immigrati che vi bivaccano, ha visto la sua attività andare a rotoli. Un altro è un italiano, che lamenta gli stessi inconvenienti. I turisti infatti non possono più passare di là perché vengono infastiditi e importunati dalle decine di immigrati, molti dei quali probabilmente non potrebbero neanche stare in Italia.

Gli immigrati che bivaccano alla Tiburtina aggrediscono

Mentre Carabella, gli imprenditori e i loro amici stavano camminando per documentare il degrado di quel piazzale, sono stati aggrediti verbalmente da decine di immigrati. Urlando, li hanno ripresi, fotografati e inseguiti, fino a che gli hanno tirato un bastone. Oltre al fatto che fanno i loro bisogni corporali per strada, nell’androne, vicino alle scale, gli immigrati non tollerano neanche che si passi di lì. Ovviamente a questo punto Carabella ha chiamato la polizia, che è prontamente intervenuta. Ma sono anche intervenuti i centri sociali, che hanno dato istruzioni agli immigrati su come comportarsi. Non solo, è arrivato anche l’avvocato dei centri sociali, che ha cercato di negare anche l’aggressione.

I centri sociali: è colpa del comune…

E’ evidente che questa situazione alla stazione Tiburtina non può continuare. Un ingresso è chiuso, il capolinea dell’autobus è stato soppresso, e i turisti non possono passare. Con il risultato che le attività in questa zona rischiano il fallimento. Per l’avvocato dell’associazione ci si deve rivolgere al comune, all’amministrazione. Esponenti dei centri sociali hanno in passato minacciato e diffidato Carabella dal documentare il degrado della stazione, per rilanciare la quale sono stati spesi ben 320 milioni di euro. Non è la prima aggressione che si verifica nella zona da parte di immigrati nei confronti di chi stava solo facento il suo lavoro. E’ ora di finirla.