Tim, rete fissa a Kkr: per il Tribunale ricorso Vivendi “inammissibile”
ll Tribunale di Milano ha respinto il ricorso di Vivendi contro la delibera del Consiglio di Amministrazione (Cda) di Tim del 5 novembre 2023, che approvava l’offerta per la cessione della rete fissa a Kkr. La decisione è stata motivata dal difetto di interesse e legittimazione ad agire da parte di Vivendi, come stabilito dalla sezione XV civile specializzata in materia di impresa.
I motivi del ricorso
Vivendi aveva contestato la delibera del Cda di Tim per diversi vizi procedurali e sostanziali, tra cui: il contrasto con l’oggetto sociale: Secondo Vivendi, la vendita della rete fissa rappresenta una modifica sostanziale dell’attività della società; violazione delle competenze degli amministratori: La decisione, a detta di Vivendi, avrebbe dovuto essere sottoposta all’approvazione dell’Assemblea straordinaria; omessa convocazione dell’Assemblea degli azionisti: Un aspetto centrale nella contestazione; conflitto di interessi: Vivendi ha evidenziato possibili interferenze non dichiarate.
La sentenza
Il Tribunale ha dichiarato inammissibili le richieste di Vivendi per ragioni procedurali. La sentenza sottolinea che Vivendi non aveva dimostrato un concreto interesse ad agire, in particolare non avendo dichiarato la sua intenzione di voto nel caso di una convocazione dell’Assemblea degli azionisti. Tuttavia, il Tribunale non si è espresso sul merito della questione relativa alla vendita della rete fissa.
Reazione di Vivendi
Vivendi ha annunciato l’intenzione di impugnare la sentenza, sottolineando come il rigetto sia avvenuto esclusivamente per motivi procedurali e non di merito. Il gruppo ribadisce la sua posizione secondo cui la vendita della rete fissa di Tim costituisce una modifica fondamentale dell’oggetto sociale, che richiederebbe l’approvazione dell’Assemblea degli azionisti. Vivendi aveva già presentato, il 15 dicembre 2023, un ulteriore ricorso al Tribunale di Milano per chiedere l’annullamento della delibera del Cda e l’inopponibilità dell’accordo di cessione del 6 novembre 2023.
Futuro rete fissa
La vicenda resta centrale per il futuro di Tim e del suo asset strategico, la rete fissa. La disputa evidenzia il ruolo delle governance aziendali e l’importanza di procedure trasparenti e rispettose dei diritti degli azionisti, specialmente in operazioni di tale portata.