Tivoli, abusi edili nel prestigioso ristorante: il Tribunale ‘rimanda’ il Comune: la Regione farà da arbitro

Tivoli, vista del centro storico, foto Google Heart

Tivoli, solleva molteplici interrogativi la decisione del Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) del Lazio che ha deciso di sospendere una serie di provvedimenti emanati dal Comune riguardanti presunti abusi edilizi in un noto e prestigioso ristorante locale, situato all’interno del Castello della Rocca Pia, rinviando la questione a un ulteriore approfondimento da parte della Regione Lazio. Il none del prestigioso ristorante è riportato nella sentenza di oggi, 4 settembre.

Tivoli, presunti abusi edili nel ristorante

La vicenda ha origine con l’ordinanza di demolizione n. 232, emessa dal Comune di Tivoli il 29 maggio 2024, che imponeva la demolizione di alcune strutture appartenenti al ristorante “Taverna della Rocca”.

Secondo l’amministrazione comunale, tali costruzioni sarebbero il risultato di abusi edilizi realizzati senza le necessarie autorizzazioni urbanistiche. Tuttavia, i proprietari del ristorante hanno prontamente contestato questa decisione, sostenendo che tutte le opere contestate erano state realizzate tra il 1940 e il 1951 e successivamente condonate entro il 1959, molto prima dell’introduzione della “legge ponte” del 1967 che regolamenta la materia.

Il Comune non molla, ma i giudici sospendo le decisioni degli Uffici Tecnici

Nonostante la richiesta di sospensione dell’ordinanza avanzata dai legali della “Taverna della Rocca”, il Comune di Tivoli ha proseguito nel suo intento, emettendo ulteriori provvedimenti. Tra questi, l’ordinanza del 4 luglio 2024 che imponeva il divieto di esercizio dell’attività commerciale all’interno dei locali ritenuti abusivi, e quella del 26 luglio 2024 che ordinava l’apposizione dei sigilli su tali strutture.

Il TAR del Lazio, chiamato a pronunciarsi sulla questione, ha deciso di adottare una linea di prudenza, sospendendo tutti i provvedimenti del Comune in attesa di un esame più approfondito. Il Tribunale ha infatti riconosciuto la complessità del caso, ritenendo necessario un accertamento più dettagliato sulla natura e sulla legittimità delle opere contestate. Per questo motivo, ha disposto una verificazione tecnica da parte della Regione Lazio, nello specifico dalla Direzione “Urbanistica e politiche abitative, pianificazione territoriale, politiche del mare” – Area “Vigilanza urbanistico-edilizia, poteri sostitutivi, accertamenti di compatibilità“.

La ‘palla’ passa in mano alla Regione Lazio, che farà da arbitro

L’organismo regionale incaricato dovrà esaminare lo stato dei luoghi e verificare se gli abusi edilizi segnalati dal Comune sussistano realmente. Individuando l’epoca di realizzazione delle opere, i responsabili, e l’esistenza di eventuali provvedimenti di condono o sanatoria. La Regione avrà 60 giorni per completare l’indagine, con un termine ultimo fissato al 15 dicembre 2024 per il deposito della relazione conclusiva.

Nel frattempo, tutti gli atti impugnati rimarranno sospesi, consentendo al ristorante di continuare la propria attività fino alla risoluzione definitiva della controversia. Il TAR ha inoltre fissato l’udienza di discussione del merito per il 18 febbraio 2025. Data entro la quale le parti coinvolte potranno presentare ulteriori elementi di prova a supporto delle loro posizioni.