Tor Bella Monaca come Caivano, servono le istituzioni

Nicola Franco, Don Antonio Coluccia

Tor Bella Monaca come Caivano, alla mercè delle bande criminali che seminano sangue sulle strade della zona.

Il delitto dell’altra sera testimonia quanta ferocia ci sia in un quartiere infestato dalla delinquenza e c’è davvero bisogno della presenza continuativa dello Stato. Il Prefetto Giannini sta già facendo molto, ma c’è bisogno di tutte le istituzioni.

A Tor Bella Monaca come a Caivano

Ed è puntuale la denuncia di Nicola Franco (nella foto con don Coluccia) presidente del locale sesto municipio, unico di centrodestra in tutta Roma: “L’omicidio a Tor Bella Monaca, in via Quaglia, al termine dell’ennesima sparatoria, è l‘ultima goccia che fa traboccare un vaso ormai colmo. In questi giorni si è anche dovuto assistere alla “scena di una donna che si è chiusa con un coltello all’interno degli uffici della Asl Roma 2 di Torrenova, seminando il panico tra utenti e personale e che soltanto grazie al mio personale intervento ha deciso di desistere e consegnare l’arma.

Poi, Franco ha ricordato quanto accaduto pochi giorni fa, con l’episodio dell’aggressione ai danni di Don Coluccia, durante la passeggiata della legalità in via dell’Archeologia, e di Maricetta Tirrito, durante un intervento di pulizia da parte delle associazioni di volontariato. Cos’altro deve accadere per far capire a chi di dovere che il territorio di Tor Bella Monaca è diverso dal resto di Roma?”.

Paura di uscire per strada

E non è certo azzardato il parallelismo tra Tor Bella Monaca e Caivano. Perché si comincia ad aver paura di uscire per strada, per non rimanere coinvolti in episodi agghiaccianti.

C’è davvero bisogno di un’azione massiccia.

Ha sconvolto tutti il delitto di via Paolo Ferdinando Quaglia, dove è stato ammazzato un uomo. Inutili i tentativi degli operatori sanitari di rianimarlo sul posto. Trasportata in ospedale, invece, la compagna, ferita da un proiettile a un ginocchio.

La vittima aveva di 38 anni, era già noto alla giustizia per furto, furto aggravato, minacce, lesioni a pubblico ufficiale e ricettazione. Siamo alla vendetta per strada. Sia per un movente legato a fatti provati o al regolamento di conti.