Tor Bella Monaca, Sos del presidente del Municipio: “Siamo abbandonati e in mano ai criminali”
Il Municipio delle Torri a Roma “è abbandonato: liberiamo i quartieri dalla feccia e dai criminali”. Lo dichiara in una nota il presidente del Municipio Roma VI, Nicola Franco.
La denuncia del Minisindaco
“Denunciamo da anni il grave stato di abbandono delle piazze del territorio del Municipio VI delle Torri e della Capitale in generale. Bande di clandestini sono diventate il braccio armato della criminalità, gestendo il traffico di stupefacenti nella più completa sfrontatezza. Oggi è primo maggio, festa dei lavoratori. È tempo di dire basta alla sottomissione in casa nostra, è tempo del pugno duro e della forza: liberiamo i quartieri dalla feccia e dai criminali – sottolinea Franco -. La sinistra deve togliersi la maschera del buonismo e indossare quella del realismo: la situazione non può essere risolta con colori e fiorellini”.
Malavita senza controllo
“L’aggressione ai Carabinieri e alla Guardia di Finanza in largo Mengaroni, zona Tor Bella Monaca, a cui va tutta la mia solidarietà, fa rabbia e fa capire una cosa: lo stato di diritto non c’è più. Le bande di clandestini si stanno appropriando dei territori sfruttando il lassismo del comune di Roma che continua a non fare il censimento degli irregolari. Come sta facendo l’Ater, chiediamo al sindaco Gualtieri di censire gli occupanti delle case Erp, affinché gli abusivi possano essere finalmente arrestati e spediti senza se e senza ma ai centri per i rimpatri”, aggiunge Franco.
Case popolari
“Le case popolari sono le case pensate per il popolo, per chi non ha i mezzi minimi per permettersi un’abitazione: dobbiamo rientrare in possesso di queste case per darle a chi ha bisogno, non a chi le sfrutta come basi operative dello spaccio organizzato. Voglio e pretendo che anche il presidente Meloni, assieme a tutto il governo di centrodestra, dia risposte certe a tutela delle Forze dell’ordine e dei cittadini di cui essi sono chiamati a tutelare la sicurezza. È ora di scendere in campo con l’esercito, se necessario”, conclude Franco.