Torna visibile dopo 100 anni la grande mappa di Roma Antica voluta da Settimio Severo
Aprirà oggi al pubblico il parco archeologico del Celio e il nuovo Museo della Forma Urbis con all’interno la mappa incisa sul marmo della Roma antica, voluta dall’imperatore Settimio Severo che torna visibile dopo circa 100 anni. Il sindaco di Roma Roberto Gualtieri inaugura il parco insieme all’assessore capitolino alla Cultura, Miguel Gotor, e dal sovrintendente capitolino ai Beni Culturali, Claudio Parisi Presicce. ‘’Un’opera che viene presentata in un modo più comprensibile: si potrà camminare sulla Roma antica, vedendo i frammenti rimasti che descrivono i monumenti, le case, le strade della Roma imperiale. Ci sarà la possibilità di capirli perché questi frammenti sono inseriti sopra la mappa settecentesca del Nolli.
La storia del parco del Celio
Si tratta della prima mappa scientifica di Roma che aiuta specialisti e cittadini ad orientarsi nella Roma antica mentre nel parco si potrà passeggiare tra epigrafi , cippi che ricordano la vita antica quotidiana. E’ un pezzo della riqualificazione del centro archeologico di Roma, il progetto Carme’’. L’investimento complessivo per l’intervento è di 5 milioni, con fondi provenienti da diverse fonti, e tutto completato entro il 2025/2026. Il colle ‘’Celio, uno dei 7 della capitale – sottolinea Presicce – finalmente recuperato nella fruizione, rimasto finora come un buco nero. La sua storia è particolare: nel ‘500 era una vigna, in epoca napoleonica in questo luogo riversati le terre degli sterri del Colosseo e altri scavi.
Esposta finalmente la Forma Urbis
Un accumulo di terra che poi lo trasformò in giardino Gregorio XVI che nel 1836 costruì la casina del Salvi per offrire una sorta di coffee house, una funzione che tornerà ad avere con il progetto che sarà completato con i fondi del Giubileo. Un altro intervento in programma è il recupero del podio del tempio del divo Claudio grazie a un accordo con il Vaticano e verrà in capo alla sovrintendenza comunale’’. Nel Museo nella palestra più grande esposta la Forma Urbis ‘’un grande monumento del mondo antico invisibile da 100 anni, dopo l’ultima esposizione smontata e finì nel sottotetto di palazzo Braschi. I frammenti sono circa il 10 per cento dell’originale , sul pavimento ora collocati circa il 75 per cento e quindi il lavoro non è finito’’.
Utilizzata anche l’ex Palestra della Gioventù italiana del Littorio
Nell’edificio dell’ex Palestra della Gioventù italiana del Littorio (Gil,) allestito il nuovo Museo della Forma Urbis, che custodisce i frammenti rimasti della celebre Forma Urbis Romae, la gigantesca pianta marmorea della Roma antica incisa tra il 203 e il 211 d.C. sotto l’imperatore Settimio Severo. Si tratta di una delle più rare e importanti testimonianze della città antica che i visitatori torneranno ad ammirare dopo quasi un secolo. L’ultima esposizione complessiva degli originali infatti fu tra il 1903 e il 1924 nel giardino del Palazzo dei Conservatori; poi, fino al 1939 alcuni nuclei significativi visibili nell’Antiquarium del Celio.