Tornare in politica? Per poi vergognarsi come Fassino?

Tornare in politica
Scritto da Francesco Storace

Per fortuna non c’è più chi mi scrive di “tornare” in politica. Tempo fa accadeva, ora non più, per fortuna. Due possono essere i motivi: si è capito che preferisco lavorare. Oppure che bisogna lasciare spazio ad altri. Bene.

Anche perché se  quella che si vergogna un po’ di sé, a che serve “tornare in politica”?

Tornare in politica per arrossire?

Ho fatto tanto cose, nelle istituzioni, penso di poter dire con onore, uscendo pulito anche dalle manovre consumate nei palazzi di giustizia.

Ma se stare in Parlamento serve a piagnucolare sullo stipendio come ha fatto ieri l’on. Piero Fassino, è meglio conservare dignità e onore standone fuori.

Si lamenta, l’ex segretario rosso, che lo stipendio non è d’oro. Mentendo su quando porta a casa ogni mese, perché ha citato solo l’indennità e non tutto il resto, come – va detto – gli ha fatto notare su facebook la sua alleata Cinquestelle Roberta Lombardi. 

Ma non c’è solo questo. Fa ridere persino la polemica sui vitalizi. Al Senato sono tornati ai livelli di prima; nelle regioni si stanno dando da fare allo stesso modo; alla Camera i deputati in carica brigano invece per aumentarsi gli stipendi di adesso.

Ex deputati come la brigata Wagner

Alla fine ci “rimetteranno” solo i “deputati di prima”. La scalcinata brigata Wagner.

Siate seri, onorevoli parlamentari. Perché c’è ancora chi può raccontarvi della politica fatta con passione e non solo per quattrini. E vedervi correre affannati alla riedizione patetica del grillismo non vi rende davvero onore. Siete rimasti quelli che hanno paura di un post, di un tweet, altro che rappresentare la Nazione…

La vostra immagine non è rappresentata da un ordine del giorno di pentimento; ma da quel cedolino mostrato da Piero Fassino in aula. Ma che è questa roba?

Per qualcuno il problema rischia di essere chi c’è oggi e non chi c’era ieri. Altro che “tornare” in politica…